Rossella Calabrò: cinquanta sfumature di… matrigna
Rossella Calabrò nasce a Milano il 20 giugno 1959. La scrittura è la sua grande passione fin dalle scuole elementari. Dopo aver frequentato la facoltà di Lettere presso l’Università Statale di Milano, inizia la sua carriera di copywriter in agenzie internazionali. Nel frattempo insegna Copywriting allo IED, pubblica sceneggiature per fumetti (Casa Editrice Universo) e testi di canzoni per bambini (Disney).
Nel 2008 Rossella decide di fondare “Il Club delle Matrigne italiano” (www.clubdellematrigne.it) , per tentare di risolvere, senza drammatizzare, i problemi delle matrigne moderne, donne che devono convivere con i figli dei loro compagni o mariti. Il progetto prevede degli incontri periodici in un caffè letterario di Milano, il Bistrò del Tempo Ritrovato, (ora gli incontri del Club si svolgono anche a Roma), in cui le matrigne si confrontano senza sminuire la loro figura, da sempre considerata in maniera negativa per colpa del suffisso spregiativo –igna, e per colpa di tutte le favole, in cui la matrigna si rivela ogni volta una strega cattiva.
Sempre nel 2008 Rossella crea il blog “Mogliastre” ospite di DonnaModerna.com. Nel 2011 chiude il seguitissimo “Mogliastre” e apre l’altrettanto seguito “Blog delle Matrigne”per CondéNast, su Style.it, in cui l’ironia la fa da padrona.
Già nel 2007 Rossella scrive, con lo pseudonimo di Orsella Nehman, il primo libro pubblicato in Italia che racconta il punto di vista delle matrigne: Uova di matrigna (ExCogita). Nel 2009 pubblica, con il suo nome, Mogliastre (ExCogita), e, nel 2010, Di matrigna ce n’è una sola (Sonzogno). Segue, nel 2011 il manuale umoristico in versione e-book Perché le donne sposano gli opossum? (Emma Books), che questa volta parla di uomini, che siano dotati di prole oppure no.
E’ uscito all’inizio dell’agosto 2012, in versione e-book (il libro in brossura sarà disponibile il 28 agosto 2012) Cinquanta sbavature di Gigio (Sperling&Kupfer), una simpatica parodia della trilogia bestseller 2012 di E. L. James Cinquanta sfumature di grigio / nero / rosso.
Intervista
Rossella, hai sempre avuto la passione per la scrittura. Come sono stati gli inizi della tua carriera?
Siccome ero una schiappa in matematica e in ginnastica fin da quando avevo sei anni, ma mi veniva facile scrivere e disegnare, ho pensato che forse avrei potuto farne un lavoro. Così ho iniziato a lavorare in pubblicità, dove per fortuna le equazioni non sono richieste e nemmeno l’arrampicata sul quadro svedese, che ricordo ancora oggi con terrore. Poi, molto più tardi, ho sposato un uomo divorziato con prole, e ho pensato che avrei voluto condividere la mia esperienza di matrigna con altre donne. Così ho cominciato a scrivere il mio primo librettino, e da lì non mi sono più fermata.
Attraverso la scrittura, cerchi di comunicare positività, capacità di prendersi in giro, di evitare drammi e godersi il lato buono della vita. Ma non è sempre facile…
A me costa molta più fatica prendermi sul serio (“a me mi” non si dice, ma qui ci sta, dai). Forse è paura, forse invece è un’innata positività, ma io le cose riesco a dirle quasi solo scherzandoci sopra.
Come è nata l’idea del “Club delle Matrigne”?
Siccome la mia esperienza nel ruolo di matrigna, nonostante l’inizio molto, molto difficile (l’ho detto, “molto”?) col tempo si è rivelata assolutamente positiva, mi è venuta voglia di dare una mano alle altre matrigne. In realtà, tra Club, blog etc, anch’io ho imparato, e imparo ogni giorno, tantissimo dalle “mie” matrigne.
Il temine “matrigna” ha da sempre una connotazione negativa, per via del suffisso e di tutte le favole, tipo Cenerentola e Biancaneve. Oggi la maggior parte delle donne sono matrigne, seconde madri, o come si vogliono definire. Però non è facile convivere con figli di altri…
Io difendo strenuamente la definizione “matrigna”, perché non siamo né seconde madri, né zie, né amiche, né tantomeno “tipe del papi”. Siamo matrigne – questa è la definizione che ci dà il dizionario della lingua italiana – e va benissimo così. Sta a noi cambiare il senso della parola e dargli una connotazione positiva. Io per esempio sono orgogliosissima di essere una matrigna. Ma davvero, eh.
Domanda difficile: per amore si può tutto?
Risposta difficile: per amore di se stesse, sì.
E’ appena uscita, in versione e-book, Cinquanta sbavature di Gigio, la tua parodia del BestSeller Cinquanta sfumature di grigio. Una smitizzazione del principe azzurro o una ventata di leggerezza su una trilogia che tanto fa parlare di sé?
Un piccolo manuale di controinformazione affettiva ed erotica. I contenuti (affettivi, non sessuali) della trilogia sono talmente vecchi e conservatori, che andavano, secondo me, spolverati con un po’ di ironia.
Sincera: l’hai letto Cinquanta sfumature di grigio?
Sincera: sì, tutta d’un fiato. Io sono una lettrice compulsiva, leggo tantissimo e sono assolutamente onnivora. Poi magari mi indigno, ma leggo un sacco. E oltretutto sono pignolissima, non avrei mai scritto un libro senza aver prima “studiato” la materia.
Ti è piaciuto?
Sì, dal punto di vista delle emozioni, certo che mi è piaciuto. E’ un sogno, scorrettissimo, che racconta come ci piacerebbe fossero i nostri uomini. Dal punto di vista letterario, no, non mi è piaciuto, ma sono sicura che non ci fosse, tra gli obiettivi di autrice ed editore, quello di proporre un capolavoro della scrittura.
Il tuo libro preferito, non scritto da te.
1Q84 di Murakami Haruki. E poi il primo libro che ho letto, a sette anni, Peter Pan: da quel libro non ho più smesso di leggere.
Il tuo film del cuore.
Brokeback Mountains.
Cosa ti piace.
Gatti, pandoro, ridere, spaghetti al pomodoro, dormire, capire, smalto sulle unghie dei piedi, silenzio, delicatezza, elefanti, orecchini, cabina armadio, lealtà.
Cosa non sopporti.
Arroganza, carciofi, svegliarmi presto, ipocrisia, diamanti (sì), violenza, giallo, prepotenza, sushi, frasi fatte, pregiudizi, freddo e freddezza.
I tuoi interessi.
Esseri umani, letteratura, medicina, biologia, psicologia, etologia, magia. E tutto quello che è nuovo.
I tuoi progetti.
Non ho progetti. Invento di volta in volta.
Descriviti in poche parole.
La sorella gemella di Peter Pan, sindrome compresa.
Cosa consiglieresti alle donne di oggi?
Di non mettere da parte mai, ma proprio mai, il rispetto che ci è dovuto. E comunque di bere più aperitivi insieme e riderci su. (Notare che io sono astemia).
E agli uomini?
Di abolire bermuda e pinocchietti.
Credi nel principe azzurro?
Sì, certo. Poi l’azzurro stinge inevitabilmente, ma non importa.
E nelle matrigne?
Le matrigne sono donne. Spesso con un coraggio da leoni, una sensibilità da cerbiatte e una voglia di sacrificarsi da agnelle. Le volpi sono gli uomini che se le sposano.
Il motto di Rossella Calabrò:
Oddio, il motto no. Un mottarello va bene lo stesso? Gnaf.
Sei la Rossella di Sesto San Giovanni, anni 70…..?
strizzatina di viscere al commento: orgoglio femmnile (igne e non)