La cristalloterapia: come curarsi con le pietre

La cristalloterapia è un antico metodo terapeutico che mira a rimuovere disturbi e malesseri e a mantenere il benessere fisico, mentale e spirituale attraverso l’impiego di minerali, cristalli e pietre. È una pratica che fa parte della cosiddetta “medicina alternativa”, insieme alla fitoterapia, alla cromoterapia e all’omeopatia, e si basa sul presupposto che pietre, cristalli e minerali sarebbero dotati di un campo energetico in grado di riequilibrare ed armonizzare ogni essere vivente. La cristalloterapia è quindi utilizzata per raggiungere un ottimale equilibrio energetico che favorisce una buona salute.

Cristalloterapia: curarsi con le pietre
La cristalloterapia è utilizzata per raggiungere un ottimale equilibrio energetico che favorisce una buona salute

Origini della cristalloterapia

Già in epoca antica, le pietre erano considerate terapeutiche: Romani, Egizi ed Ebrei erano soliti portarle addosso per curare svariati disturbi. Plinio il Vecchio nella sua “Naturalis historia” esalta le virtù terapeutiche delle gemme. Per i medici del Medioevo e del Rinascimento, questo metodo rientrava nella normale pratica terapeutica. Il medico, filosofo e alchimista Paracelso (1493-154), preparava rimedi basandosi sulle proprietà curative delle pietre, che venivano portate al collo incastonate su collane, o al dito incastonate in anelli, posate o strofinate sulle parti del corpo doloranti o malate, ridotte in polvere e poste sulle ferite, sciolte nel vino, nel miele o messe a bagnomaria per alcuni giorni per poi ottenere l’acqua impregnata dell’energia del minerale. Va ricordato che alcune metodiche potevano esporre a rischi di intossicazione, poiché all’epoca venivano messe in pratica senza essere a conoscenza della tossicità delle pietre disciolte nel liquido.

Era inoltre opinione diffusa che le pietre fossero in stretto rapporto con i pianeti e per questo si usava farle cuocere per poi farle riposare ai raggi del Sole o della Luna. Secondo Aristotele, le pietre erano generate dalle radiazioni dei corpi celesti e perciò dotate di proprietà terapeutiche.

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Occhio di tigre
L’occhio di tigre è una varietà di quarzo utilizzata in cristalloterapia: i suoi riflessi richiamano il colore degli occhi della tigre

Metodi della cristalloterapia moderna

L’utilizzo terapeutico delle pietre si sviluppa attraverso vari metodi di applicazione: il contatto, che consiste nel mettere a contatto la pietra con la parte del corpo da curare o strofinandola sulla parte; l’amuleto, ovvero portare con sé la pietra, in tasca, come ciondolo o braccialetto; la meditazione, che consiste nel concentrarsi sul disturbo che si vuole curare, con la pietra indosso o in mano; oppure è possibile disporre le pietre nell’ambiente in cui si vive. Le pietre ed i cristalli utilizzati per la cristalloterapia sono molteplici, alcuni di essi sono: acquamarina, agata, onice, ambra, ametista, calcedonio, diaspro, ematite, giada, smeraldo, topazio, turchese, zaffiro, quarzo, occhio di tigre, avventurina, rubino, sodalite, malachite, opale, paesina, amazzonite, calcite, corniola, ossidiana, tormalina.

L’energia

Ogni corpo fisico, essendo composto da atomi e molecole, contiene energia che è emanata sotto forma di calore, colore e movimento. L’energia collega il corpo con l’ambiente esterno in uno scambio reciproco ed è proprio grazie all’interazione tra l’energia delle pietre e quella umana è possibile ristabilire l’equilibrio energetico che favorisce la guarigione da disturbi fisici, mentali, emotivi e spirituali.

L’assimilazione dell’energia dei cristalli avviene attraverso i maggiori centri energetici dell’uomo, chiamati i Sette Chakra. I Chakra sono centri energetici ed ognuno di essi governa un aspetto specifico del nostro essere. I cristalli e le pietre, posti su uno dei 7 Chakra, agiscono riequilibrando l’energia che stimola i processi di cura naturali.

7 Chakra
La posizione dei sette Chakra nel corpo umano

La cristalloterapia, facendo parte dei cosiddetti rimedi naturali, può essere abbinata alla medicina convenzionale, ma è buona norma attenersi sempre ai consigli del proprio medico.

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