La ciociara (romanzo di Moravia): riassunto
Uno dei romanzi più conosciuti del celebre scrittore e drammaturgo italiano Alberto Moravia è “La ciociara”, scritto nel 1957. L’opera è ambientata a Roma e nella Ciociaria (nome con cui sono identificati alcuni territori del Lazio a sud-est di Roma) durante le fasi conclusive della Seconda Guerra Mondiale. Il romanzo è quindi ambientato durante il periodo del grande conflitto armato, costato all’umanità sofferenze, distruzioni e massacri per un totale di 55-60 milioni di morti.
Approfondimento
Riassunto
L’opera di Alberto Moravia narra la storia di una contadina proveniente dalla Ciociaria, di nome Cesira. La donna, sposata con un negoziante della zona, si trasferisce per un periodo a vivere a Roma. Alla morte del marito, la negoziante vedova, insieme alla sua bella e ingenua figliola tredicenne Rosetta, tentano di sopravvivere nella capitale durante il conflitto mondiale. La vita delle due donne è sconvolta dalla guerra. L’esercito tedesco si prepara a entrare in Roma, iniziano a scarseggiare le provviste e la gente vive in condizioni disumane. Per sfuggire ai bombardamenti e ai pericoli della città, Cesira lascia il proprio negozio nelle mani di un vecchio amico del marito, Giovanni, e parte insieme a Rosetta alla volta del paesino natio in Ciociaria.
Cesira, prima di iniziare il viaggio, prepara alcune provviste e mette i risparmi di una vita nelle fodere del vestito. Ma il suo arrivo al paese non porta nessun beneficio alle loro vite. Chiedono dunque aiuto agli abitanti del paese ed una famiglia (padre, madre e due figli disertori) si prende carico di loro, ma ben presto si accorgono che quella che poteva essere una soluzione tranquilla e serena, si mostra essere tutt’altro; la famiglia inizia ad avere un rapporto ostile nei confronti delle due donne.
Così per l’ennesima volta, madre e figlia si vedono costrette ad abbandonare un tetto e ancora una volta a vivere per un periodo molto lungo (circa nove mesi) sopportando gli stenti della fame e del freddo. Successivamente riescono a trovare accoglienza sotto pagamento, dove rimangono per un lungo periodo. L’unica speranza sembra arrivare quando Cesira incontra un giovane intellettuale comunista che si chiama Michele, di cui si innamora perdutamente. Anche Rosetta è contenta di aver ritrovato la serenità e un nuovo padre.
Ma la quiete dopo la tempesta è nuovamente turbata dallo sbarco alleato ad Anzio del gennaio 1944, in cui la situazione tende sempre più a precipitare. Michele, infatti, viene fatto prigioniero da cinque soldati nazisti proprio pochi giorni prima della Liberazione e si incammina con loro sui monti senza lasciare più nessuna traccia di se. A quel punto la guerra è finalmente finita. Le due donne infine decidono di partire nuovamente alla volta di Roma.
Finale
Ma, mentre si stanno incamminando verso la capitale, la figlia Rosetta e la madre subiscono violenza, messa in atto da un gruppo di goumiers (soldati alleati marocchini in servizio nell’esercito francese) provocando un terribile trauma nella ragazzina. Cesira cerca a quel punto di aiutare la figlia, nel tentativo di sciogliere il mostruoso ricordo che la domina e che prevale su tutti i suoi pensieri. Ad aumentare la già drammatica situazione, arriva anche la notizia tragica della morte per fucilazione di Michele da parte dei nazisti che getta le povere donne nello sgomento totale. Questo avvicina ancor di più madre e figlia che, abbracciandosi, si lasciano andare ad un disperato pianto comune di dolore.
Analisi
Lo scrittore Alberto Moravia narra il tema della guerra nella sua opera. I temi principali sono quelli della povertà, della violenza, della morte, della liberazione che però non porta alla serenità, e quello della tragedia. I principali protagonisti sono tutti sono sconvolti dall’atrocità del conflitto, tutti infrangono le regole, perfino coloro che prima erano i cosiddetti buoni e ne pagano le conseguenze. In questo senso è molto difficile per tutti risalire da questa situazione. E’ la stessa protagonista del racconto, Cesira, che ci narra in ordine cronologico tutti gli eventi accaduti e le conseguenze del secondo conflitto mondiale. La donna ha un carattere forte e non si lascia mai scoraggiare da quanto accade intorno a lei, trovando sempre la forza di reagire di fronte alle avversità e incoraggiando la figlia a guardare al futuro, riuscendo a superare il rancore e provando a vivere, pur non sapendo mai il perché si debba vivere.
La ciociara al cinema
Il romanzo è stato portato sul grande schermo nell’omonimo film del 1960 di Vittorio De Sica, sceneggiato da Cesare Zavattini e interpretato dalla bellissima Sophia Loren che vinse il premio Oscar in qualità di migliore attrice protagonista.
Al film hanno partecipato Jean-Paul Belmondo, che interpretava il ruolo di Michele, e un cast di stelle italiane (da Carlo Ninchi a Raf Vallone, da Andrea Checchi a Pupella Maggio, da Vincenzo Musolino a Renato Salvatori).