Chi ha inventato i puzzle?
Appassiona da sempre i più piccoli ed è un hobby coinvolgente per gli adulti. Stiamo parlando del puzzle, il gioco da tavolo che consiste nel ricomporre un’immagine, incastrando fra loro tasselli di cartone rigido di piccole dimensioni e varie forme.
Approfondimento
Etimologia
L’etimologia del termine puzzle è incerta; è comunque un termine di origine inglese, che significa “rompicapo”, introdotto in Italia intorno al XX secolo. Inizialmente, veniva utilizzato per rappresentare un’ampia gamma di rompicapi, giochi di difficile soluzione, rebus, enigmi, come per esempio anche le parole crociate.
L’inventore del puzzle
Le origini dei puzzle risalgono al 1760 circa quando, in Inghilterra, a Londra, l’incisore e cartografo John Spilsbury ideò un metodo alternativo di insegnare la geografia ai bambini: le mappe, le cartine (o altri soggetti legati alla storia e alla religione) venivano incollate, o addirittura dipinte, su tavole di legno, le quali venivano successivamente tagliate in piccoli pezzi. Questo rompicapo aveva quindi un ruolo educativo; il suo utilizzo era prettamente scolastico: aveva l’obiettivo di istruire i bambini su argomenti come la storia, la geografia e la religione. Successivamente, nel XIX secolo, i soggetti raffigurati iniziarono a cambiare e comparvero animali, soggetti legati alle fiabe e incoronazioni di re e regine.
Perché regalare un puzzle?
Le ottime motivazioni per scegliere di regalare un puzzle sono numerose; è un regalo gradito per bambini, giovani, adulti ed anziani, poiché non ha mai perso il suo fascino originale. Esso rappresenta una fonte di apprendimento e allenamento per il cervello, stimola la capacità di osservazione e la manualità nel bambino, soprattutto se il puzzle ricompone le immagini del cartone animato preferito. Negli adulti, dedicarsi con calma alla risoluzione di uno di questi rompicapi, può aiutare ad allontanare lo stress, rallentando i ritmi frenetici della vita quotidiana; mantiene il cervello in attività e risveglia lo spirito di osservazione. Chi ama le sfide, troverà sicuramente pane per i suoi denti, soprattutto cimentandosi con uno composto da migliaia di pezzi. E, una volta finito, la figura può essere incorniciata ed utilizzata per arredare le pareti della propria casa, con la possibilità di scegliere tra svariati soggetti raffigurati, tra cui paesaggi, animali, personaggi famosi e riproduzioni di opere d’arte.
Puzzle in commercio
I puzzle moderni vengono realizzati incollando una fotografia su un supporto di cartone rigido, che viene successivamente tagliato nei vari pezzi che compongono il quadro. La precisione con la quale vengono realizzati i tasselli è di fondamentale importanza, poiché la loro forma particolare potrebbe costituire l’unica agevolazione nel riuscire a collocare i tasselli nella giusta posizione, soprattutto nei puzzle monocromatici.
Tipi di puzzle
Oltre a quelli classici di cartone, in commercio ne troviamo di svariate tipologie: quelli di “simil legno”, realizzati con un materiale che riproduce le venature del legno; quelli ad “effetto sabbia”, utilizzati per esempio per rappresentare scenari africani; ci sono poi i puzzle fluorescenti, la cui superficie si illumina al buio. Disponibili anche quelli tridimensionali, ancora più realistici, nei quali bisogna ricostruire una forma solida, come la riproduzione di un monumento famoso; esistono inoltre i puzzle-ball, costituiti da pezzi arrotondati che, incastrati nel modo corretto, formano un oggetto sferico. Nel corso degli anni, i puzzle hanno subito diverse trasformazioni per quanto riguarda materiali, forme e immagini raffigurate. Il numero dei tasselli che compongono un puzzle possono variare da poche decine, indicato per i più piccoli, a diverse migliaia.
Immergetevi in questa avventura, armatevi di una buona dose di pazienza e la vostra longevità mentale ne trarrà sicuramente giovamento!