Kandinsky, Primo acquerello astratto

L’opera “Primo acquerello astratto” è firmata in un angolo, in basso a destra, da Vasilij Kandinsky e riporta la data del 1910. Tuttavia parte della critica ha proposto di posticiparne la data della creazione al 1913, in quanto questo dipinto sancisce la nascita dell’Astrattismo (1911-1912).

Kandinskij, primo acquerello astratto (1913)
“Primo acquerello astratto” (Kandinsky, 1913) – Questa celebre opera rappresenta la prima immagine non figurativa della pittura occidentale.

L’opera è realizzata a matita, acquarello e china su carta e misura 49,6×64,8centimetri; è conservata a Parigi, presso il Musée national d’Art moderne, Centre Georges Pompidou.

Con Primo acquerello astratto Kandinsky esprime il suo stato interiore, viene abbandonato ogni elemento figurativo. La pittura diventa un trionfo di forme e colori liberi da ogni funzione mimetica. I colori utilizzati non sono circoscritti, e assumono diverse forme e tonalità. Questo dipinto rappresenta la prima opera totalmente astratta dell’artista.

Il quadro nasce come studio per realizzare un’opera più complessa, che fu poi eseguita nel 1913. Ciò comunque non toglie importanza al quadro, anzi questo è diventato una delle opere più famose di Kandinsky. Il quadro si può guardare partendo da un qualsiasi punto, proprio perché è composto da macchie di colore e segni neri che non danno vita a forme precise e riconoscibili. Tuttavia ogni opera dell’artista ha un tempo di lettura. A partire da ogni singolo frammento, piccolo o grande, questo ha una sua valenza estetica, che viene attribuita al colore con il compito di sollecitare sensazioni interiori nello spettatore.

L’opera che identifichiamo come “Primo acquerello astratto” realizzata da Kandinsky, che è stata da lui volutamente lasciata senza titolo, rappresenta la prima immagine non figurativa della pittura occidentale. L’artista arriva a realizzare questo studio dopo aver fatto delle ricerche allo scopo di abolire nei suoi lavori ogni riferimento alla realtà, la pittura per Vasilij Kandinsky deve, come la musica, suscitare emozioni nello spettatore senza costringerlo a cose che vedono i nostri occhi.

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Il tratto è libero e dispone segni e macchie con assoluta libertà, disposti nello spazio: convivono tra loro linee curve, rette o spigolose.

Quando realizza questo lavoro Kandinsky è più che quarantenne e ha già acquisito una lunga esperienza come pittore figurativo. Sente però la necessità di trovare una nuova strada artistica, un nuovo modo di fare arte, utilizzando un nuovo linguaggio, capace di comunicare ciò che egli sente interiormente.

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Serena Marotta

Serena Marotta è nata a Palermo il 25 marzo 1976. "Ciao, Ibtisam! Il caso Ilaria Alpi" è il suo primo libro. È giornalista pubblicista, laureata in Giornalismo. Ha collaborato con il Giornale di Sicilia e con La Repubblica, ha curato vari uffici stampa, tra cui quello di una casa editrice, di due associazioni, una di salute e l'altra di musica, scrive per diversi quotidiani online ed è direttore responsabile del giornale online radiooff.org. Appassionata di canto e di fotografia, è innamorata della sua città: Palermo.

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