Autumn Rhythm, Number 30: spiegazione del quadro di Pollock

Jackson Pollock ha creato nel 1947 la sua innovativa tecnica del dripping. Si tratta di un approccio radicale nella distribuzione del colore sulla tela. Tre anni dopo, con Autumn Rhythm (Number 30), ha raggiunto il livello più alto del suo potere espressivo.

Autumn Rhythm, Number 30: un quadro, una non-rappresentazione

In questo quadro, dove appare una non-rappresentazione, la pittura si manifesta attraverso l’uso intenso e selvaggio delle pennellate.

Pollock ha usato pezzi di legno, coltelli e palette per gettare e far gocciolare il colore sulla tela e produrre una composizione compressa e avviluppata fra innumerevoli linee.

Autumn Rhythm N 30, di Jackson Pollock
Autumn Rhythm, Number 30 (1950). Vernice su tela, realizzato con la tecnica del dripping (266,7 x 525,8 cm). Attualmente è conservato al Metropolitan Museum of art.

Una composizione lirica in cui non si trova un punto centrale, in cui non c’è una presenza ordinata di elementi ma ogni parte del dipinto si sostiene in un’equilibrata uguaglianza di significato. In una delle sue foto più famose, Pollock appare proteso su uno dei suoi quadri in un movimento continuo, quasi fosse una danza.

Così è stata realizzata anche quest’opera.

Pollock e l’Action painting

Jackson Pollock si è mosso costantemente sopra alla tela, lavorando su ogni singolo lato.

Questo aspetto è essenziale per comprendere il suo lavoro: le tele esprimono la gradazione e la complessità del rapporto fra il suo modo di creare e lo sguardo dello spettatore.

Voglio dire che Pollock non agisce senza controllo, esprimendo una pittura esclusivamente spontanea.

Egli svolge un lavoro senza premeditazione e preparazione, con una precisa coscienza di ogni pennellata e del suo significato all’interno dell’opera.

Il metodo che utilizza l’artista – il cosiddetto action painting – gli permette di esprimere diversi stati d’animo e di costruire una coreografia dell’agire che assume una diretta visione sulla tela.

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Il significato

Sia per Pollock che per gli espressionisti astratti (si veda anche l’articolo: Espressionismo), di cui fu il massimo esponente, l’arte deve comunicare un significato preciso. Deve rivelare un contenuto, quindi non deve essere lasciata al libero arbitrio espressivo e di giudizio.

Non è confusione.

È ricerca di un significato.

Dietro al lavoro di Pollock c’è un lungo percorso di studio che ha attraversato i miti, l’arte primitiva, l’arte negra, il surrealismo, i murales messicani e probabilmente i riti magici indiani.

In questo dipinto è molto forte la dicotomia che ha accompagnato gran parte della carriera di Jackson Pollock, fra arte figurativa e arte astratta.

L’energia che esprime Autumn Rhythm, Number 30 fa emergere tutta la concentrazione e la determinazione che Pollock utilizzava per realizzare se stesso nell’opera:

Ogni buon artista dipinge ciò che è”.

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Fulvio Caporale

Fulvio Caporale è nato a Padova e vive a Milano. Laureato in Scienze Politiche svolge la professione di consulente editoriale e pubblicitario. Collabora con case editrici e giornali cartacei e online occupandosi di libri, arte ed eventi culturali. Ha tradotto testi letterari e tecnici dallo spagnolo, dal portoghese, dall'inglese e dal catalano.

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