Metodo Montessori: scienza e pedagogia per la rivoluzione dei piccoli
Oltre 60mila scuole in tutto il mondo da decenni sono di stampo montessoriano. Mettono in pratica, cioè, il metodo educativo con il quale, pionieristicamente, Maria Montessori mise insieme scienza e pedagogia con risultati straordinari. Punto di partenza, una visione del bambino assolutamente rivoluzionaria. Il Metodo Montessori è un metodo educativo celebre e diffuso in tutto il mondo.
Approfondimento
Il bambino, la disciplina e lo sviluppo in 4 tempi
Un essere completo, capace di sviluppare energie creative, possessore di disposizioni morali. Questa la visione innovativa di Maria Montessori. Per la scienziata marchigiana la strada su cui mettere i piccoli è quella del lavoro libero: solo scelta, interesse autentico e raccoglimento assoluto porteranno alla disciplina. Da intendersi come esercizio di libertà, mentale e fisico.
Questa visione, poi, sta alla base di 4 livelli di sviluppo, da 0 ai 24 anni.
La prima (0-6 anni) è quella che Montessori tratta più minuziosamente, distinguendola in due fasi ulteriori. Da 0 a 3 anni il bambino è un esploratore sensoriale dotato di mente assorbente che attraversa periodi sensibili per acquisire linguaggio, ordine, raffinatezza sensoriale, interesse per piccoli oggetti, comportamenti sociali.
Quello da 3 a 6 anni, invece, è il tempo della mente cosciente e della normalizzazione ovvero di disciplina spontanea, lavoro continuo e felice, sentimento sociale di aiuto e comprensione altrui.
Seguono: la fase di indipendenza intellettuale, senso morale e organizzazione sociale (da 6 a 12 anni); quella della costruzione del sé nella società, dello sviluppo del senso di giustizia e di dignità personale (dai 12 ai 18 anni); quella, ultima, dello studio fra cultura e scienza per l’indipendenza economica e, più in grande, la guida della civiltà (dai 18 ai 24 anni).
Il metodo Montessori come compito a casa: la stanza montessoriana
Nella visione educativa di Maria Montessori operano parimenti insegnanti e genitori. Il bambino cioè costruisce la sua personalità attraverso l’educazione a scuola, ma il lavoro va portato avanti anche a casa.
Il metodo Montessori dà chiare indicazioni su come organizzare la casa in attesa e poi in presenza di bambini.
La cameretta deve essere divisa in aree specifiche: riposo/lettura, guardaroba, “far finta”, tana. In linea di massima, l’organizzazione degli spazi deve guidare il bambino attraverso tre momenti della sua giornata: nanna, cambiarsi, attività.
I materiali, i giochi, devono essere di un numero limitato, semplici e invitanti all’esplorazione e alla fantasia.
La camera deve avere colori chiari ed essere organizzata secondo il grande must del metodo: tutto a misura di bambino. Il lettino appoggiato per terra e privo di struttura così che il piccolo possa salire e scendere in autonomia quando non cadere senza farsi male, eventualmente.
La libreria non con i volumi affiancati l’uno all’altro di costa, ma coi libri esposti e la copertina rivolta verso l’esterno, così che il piccolo possa scegliere, su una mensola appesa sotto il metro. Non mancherà, poi, un guardaroba, anch’esso basso, un cesto per gli sporchi, per imparare il senso dell’ordine, e un tavolino con le sedie per giochi e spuntini. Altro elemento immancabile è lo specchio, strumento d’eccezione per osservazione, conoscenza del proprio corpo, movimenti e giochi di imitazione del mondo degli adulti.
Nella stanza ma anche fuori, infine, la cosiddetta “torretta Montessori”, uno strumento 3 in 1 che è sgabello, sedia e tavolino. Un oggetto modulabile per portare il bambino all’altezza del mondo degli adulti – quando non fosse stato possibile aver fatto il contrario – e permettergli di scoprirlo in autonomia (lavarsi i denti, lavare i piatti, sedere a tavola con mamma e papà).
I bambini, il nostro futuro
Questo si legge sulla tomba di Maria Montessori. Il metodo montessoriano, infatti, ha operato sull’educazione dei bambini, a casa e a scuola, sottendendo una dimensione più ampia. Maria Montessori, cioè, illuminata scienziata e pedagoga brillante aveva visto oltre, teorizzando un’educazione “cosmica”.
Fine ultimo del metodo, se così possiamo dire, è l’educazione ecologica, alla pace e alla mondialità. Tre assi del migliore insegnamento che si possa mai dare e ricevere: l’amore per la vita.