Musica e Danza, quadri famosi di Henri Matisse
L’opera “La Danza” di Henri Matisse gli fu commissionata dal collezionista moscovita Sergej Scukin, insieme all’opera “La Musica”; si tratta di due grandi pannelli decorativi.
Approfondimento
L’idea originale
Matisse aveva pensato inizialmente a tre pannelli, da collocare in tre piani della residenza del collezionista, che dovevano rappresentare simbolicamente le tre età dell’uomo. Poi, invece, il collezionista ne acquistò solo due.
Queste opere rappresentano le prime tele decorative di grandi dimensioni di Matisse.
La danza: il quadro
“La Danza” è stato realizzato nel 1910 ed è un olio su tela, di centimetri 260 x 391, custodito presso San Pietroburgo al The State Hermitage Museum. L’opera è ispirata alle sei danzatrici che si vedono sullo sfondo della “Joie de vivre” della Barnes Foundation, ma riadattata alla forma rettangolare del dipinto. L’opera rappresenta l’azione, dove si vedono cinque danzatrici che danzano tenendosi per mano a formare un cerchio, che sta per aprirsi tra le due danzatrici poste in basso a sinistra.
La danzatrice in basso è infatti protesa in avanti per afferrare la mano dell’uomo, mentre il danzatore fa una torsione del busto per afferrare la mano dell’altra donna. Vi è una forte accensione cromatica di una gamma ridotta di colori, rosso, verde e blu. Rosso per le carni, verde per il prato e blu per il cielo.
La Musica: il quadro
In contemporanea, l’artista realizza l’altro pannello, “La Musica”, destinata al secondo piano della residenza del collezionista, che doveva rappresentare il secondo momento delle tre età dell’uomo, quello della passione. Si tratta di un olio su tela, di centimetri 260 x 389, anche questo custodito a San Pietroburgo presso il The State Hermitage Museum.
Matisse rappresenta cinque figure maschili che suonano e cantano, dove il violinista è rappresentato in piedi e le altre quattro figure sedute sul prato verde, sotto il cielo blu.
Sono figure chiuse e concentrate nel loro mondo interiore, e guardano fuori dalla tela in direzione di un immaginario direttore.
Sono rappresentate con il colore rosso, come quello de “La Danza”.