Maometto e l’ascesa dell’Islam

L’ascesa dell’Islam si realizzò grazie e Maometto. Fu lui, infatti, ad unire le tribù arabe sotto un unico vessillo grazie al suo carisma e ad una nuova religione di cui fu il fondatore che si può denominare islamismo oppure Islam. Maometto iniziò la sua predicazione nel VI secolo d. C. nella penisola araba. Il suo carisma e la sua capacità di comando gli permisero, in breve, di raccogliere moltissimi seguaci, tanto che la civiltà araba, nei successivi centocinquanta anni, si espanse e diffuse dalla Spagna fino all’India. Maometto dichiarò che i suoi discorsi sull’Islam gli erano stati ispirati dall’arcangelo Gabriele e in seguito le sue rivelazioni furono raccolte nel Corano.

Maometto
Maometto

Maometto predicò anche contro l’adorazione di più dei e per questo fu esiliato da La Mecca, città in cui la religione era politeista. Al comando di una migrazione di massa chiamata Egira raggiunse Medina, dove organizzò i suoi seguaci in una società in cui era previsto anche un esercito e dopo otto anni ritornò a La Mecca e la conquistò. Il suo potere si estese notevolmente e nell’anno della sua morte, 632 d. C., era il sovrano indiscusso di tutta la penisola araba.

La Rivelazione a Maometto
La Rivelazione a Maometto

Maometto durante il suo regno aveva esortato i suoi fedeli ad intraprendere una guerra religiosa chiamata Jihad contro gli infedeli. I successivi sovrani degli arabi si chiamarono califfi e posero in pratica gli ordini di Maometto conquistando Egitto, Siria, Iran, Mesopotamia, Nord Africa, Penisola Iberica, Sardegna, Sicilia e nell’846 saccheggiarono Roma. Ogni volta che si impadronivano di un territorio lo assorbivano e concedevano ai conquistati i privilegi e i diritti dei mussulmani, se questi decidevano di convertirsi all’Islam. In caso contrario gli era permesso di mantenere i loro usi e costumi, ma dovevano pagare tasse più alte.

Gli arabi non utilizzavano solo gli eserciti per conquistare altri territori e influenzarne la storia ma si servivano anche del commercio. Infatti i commercianti arabi riuscirono a portare l’islam nell’Asia centrale, in India, nell’Africa sub-sahariana, nell’Asia sudorientale e nell’Indonesia.

Il mondo arabo ha avuto diversi conflitti interni durante la sua storia. Il principale conflitto interno comportò la divisione fra sciiti e sunniti. Alì, quarto califfo, fu assassinato nel 661 d. C. e i suoi fedeli formarono una setta minoritaria che venne denominata sciita. I sunniti, invece, rimasero legati alla tradizione: la sunna.

La conservazione della cultura islamica

Dopo la caduta dell’impero romano la conservazione dei testi classici divenne sempre più difficile e furono gli studiosi arabi come Avicenna e Averroè a divulgare e a conservare nel mondo islamico il sapere degli antichi greci. Successivamente, dal XII secolo in poi, i testi classici della cultura antica greca furono riportati nel mondo occidentale proprio grazie alle traduzioni dall’arabo al latino. In tal modo i testi dei principali filosofi greci poterono essere studiati anche dal mondo cristiano.

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Averroè
Averroè

Il mondo islamico diede vita ad una  lunga serie di scoperte in campo scientifico come ad esempio  l’invenzione del numero zero che permise la realizzazione di calcoli e formule matematiche molto più complesse di quelle che venivano teorizzate in Grecia  e nell’impero romano.  Anche in ambito chimico vennero fatte notevoli scoperte come ad esempio l’identificazione dell’alcool e la successiva scoperta degli acidi e degli alcali.

L’ascesa, i contrasti politici e quelli militari

La prima dinastia che mantenne il potere califfale fu quella degli Omayyadi che ebbero come capitale la città di Damasco. Successivamente tale dinastia fu soppiantata dagli Abbasidi che scelsero come capitale del loro impero Baghdad. Con gli Abbasidi l’Islam ottenne potere e gloria fino all’VIII secolo d. C. poi vennero indeboliti dall’emiro di Cordova che si autoproclamò Califfo e che diede vita ad un periodo di splendore, non solo nel commercio e nell’espansione territoriale, ma anche nelle arti, nelle scienze e nella filosofia.

Il suo impero aveva come capitale Cordova nella Spagna meridionale dove tutt’ora si possono ammirare monumenti che ricordano questo periodo di ricchezza e fervore culturale. Anche la dinastia dei Fatimidi indebolì notevolmente gli Abbasidi, dichiarandosi califfi in Egitto e in Nortd Africa. Non era naturalmente solo un contrasto politico e territoriale ma queste dinastie aspiravano al controllo, anche religioso, dell’Islam.

All’esterno, invece, premevano i Turchi Selgiuchidi che una volta convertiti all’Islam dall’XI secolo in poi, lottarono per avere il controllo di tutto l’impero soprattutto nei territori del Medio Oriente. I cristiani dell’Europa occidentale, invece, iniziarono una serie di Crociate in Terra Santa che li portarono ad un contrasto asprissimo con gli arabi; dalla Spagna del Nord i regni cristiani intrapresero una serie di guerre per riconquistare la Spagna meridionale. Anche i Turchi invasero e controllarono il Medio Oriente con una serie di guerre sanguinose contro gli arabi e il loro impero sopravvisse fino al XX secolo.

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Fulvio Caporale

Fulvio Caporale è nato a Padova e vive a Milano. Laureato in Scienze Politiche svolge la professione di consulente editoriale e pubblicitario. Collabora con case editrici e giornali cartacei e online occupandosi di libri, arte ed eventi culturali. Ha tradotto testi letterari e tecnici dallo spagnolo, dal portoghese, dall'inglese e dal catalano.

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