Il compagno, romanzo di Cesare Pavese (riassunto)
Tra le varie opere di Cesare Pavese c’è un romanzo molto interessante, intitolato “Il compagno“, che racconta la storia di Pablo, un giovane torinese che entra a far parte di un movimento antifascista. Lo stesso Pavese non ha mai nascosto la sua ideologia politica: aveva collaborato alla rivista “La Cultura” che venne soppressa perché pubblicava contenuti contrari al regime fascista, e si era iscritto al Partito Comunista Italiano.
Approfondimento
Il compagno: trama e riassunto
Il protagonista di questo romanzo, Pablo, ama la musica e suona la chitarra, non ha un’idea precisa di cosa fare nella vita.
Mi dicevano Pablo perché suonavo la chitarra. La notte che Amelio si ruppe la schiena sulla strada di Avigliana, ero andato con tre o quattro a una merenda in collina – mica lontano, si vedeva il ponte – e avevamo bevuto e scherzato sotto la luna di settembre, finché per via del fresco ci toccò cantare al chiuso.
Uno dei suoi amici, Amelio, lo invita spesso a trovarlo in ospedale, dove è ricoverato a causa di un grave incidente stradale. Pablo e Linda, la fidanzata di Amelio, sono attratti uno dall’altra e cominciano ad incontrarsi anche senza la presenza di Amelio.
Linda fa conoscere a Pablo due suoi amici: uno è Lubrani, di professione impresario teatrale, l’altro si chiama Carletto ed è un faccendiere di Roma. Mentre il povero Amelio perde l’uso delle gambe, Pablo sta cercando il modo di andare a vivere con Linda. Ma proprio quando il giovane si lascia andare a tali fantasie amorose, Linda comincia a frequentare Lubrani e si fidanza con lui.
Per dimenticare il triste epilogo della sua storia con Linda, Pablo abbandona la passione per la musica e si mette a fare il camionista, trasferendosi a Roma. Carletto gli propone di andare a vivere a casa di un’amica, Gina, e Pablo così fa. Per contraccambiare il favore il giovane torinese aiuta la donna a gestire la sua piccola attività.
Non passa molto tempo che Pablo comincia a frequentare l’ambiente politico della Capitale: in particolare il ragazzo entra a far parte di un movimento antifascista che, proprio per questo, mantiene la segretezza. Siccome alcuni degli appartenenti a tale movimento vengono arrestati, Carletto chiede a Pablo di eliminare alcuni libri compromettenti del movimento. Pablo decide incautamente di nasconderli in casa propria.
Finale
Un giorno Pablo e i compagni apprendono dell’arresto di Amelio: Linda va a trovare Pablo per dissuaderlo dalla sua intenzione di restare all’interno del movimento, ma non riesce a convincerlo. Poco dopo anche Pablo viene arrestato, e durante l’interrogatorio gli viene chiesto se sa qualcosa dei libri che nasconde in casa sua. Pablo nega di averli presi, e non confessa la verità neppure dopo essere stato malmenato.
Analisi e commento al libro
Attraverso le parole finali di Pablo, che dice a Gina di essere convinto a non lasciare il movimento, Cesare Pavese esprime il suo punto di vista nei confronti della situazione italiana del periodo storico del fascismo.
Il romanzo “Il compagno” di Pavese, è ambientato durante il periodo del Regime fascista in Italia, ma prima dello scoppio del conflitto mondiale. L’autore preferisce adottare uno stile informale ed un linguaggio diretto, a tratti utilizza anche espressioni dialettali. L’opera è cadenzata da momenti di riflessione dei vari personaggi, per questo il ritmo può sembrare piuttosto lento. Nel romanzo vi sono parecchie parti dedicate alla descrizione di persone e luoghi, il protagonista stesso è il narratore interno che parla al lettore. Per quanto riguarda le tematiche affrontate nel romanzo, “il compagno” affronta l’argomento del regime fascista e dell’ideologia politica.
Pablo, pur non avendo alcun obiettivo preciso nella vita, si appassiona alla politica e resta coerente alle sue idee sino alla fine. L’autore, Pavese, intende dimostrare, attraverso il personaggio simbolico di Pablo, come i valori di una persona possono essere difesi strenuamente anche rischiando gravi conseguenze (Pablo sfidava infatti la repressione del regime). Nella visione di Pavese l’impegno politico è appunto uno di quei valori da portare a compimento anche a costo di sacrifici e sofferenza.
Ciò che fa riflettere, di tutto il libro, sono le parole finali del protagonista. Pablo riesce a trasmettere al lettore la fiducia verso il futuro, una speranza di successo che può essere estesa alla vita in generale, non al movimento antifascista in senso stretto. Il finale del libro sicuramente riscatta in pieno il protagonista, che durante tutto il romanzo resta un personaggio superficiale, non appagato e alla ricerca di conferme.
Il romanzo “Il compagno” di Cesare Pavese è stato pubblicato nel 1947, prima con Einaudi, successivamente con Mondadori.