Idillio, opera di Gustav Klimt
Idillio, come Favola, è la versione ad olio di una delle tavole disegnate per “Allegorie ed Emblemi” dall’artista austriaco Gustav Klimt. La composizione è assai più elaborata, non soltanto perché Klimt utilizza una cornice architettonica, ma anche perché mescola stili e periodi diversi.
Su un basamento rinascimentale, che imita il marmo, dove Klimt inserisce data, firma e titolo dell’opera, siedono due geni quasi nudi. La posa articolata dei corpi e la muscolatura sviluppata ricordano le figure di Profeti e Sibille del soffitto della Cappella Sistina, ma anche quelle dipinte da Annibale Carracci sulla volta della Galleria di Palazzo Farnese, a loro volta una rielaborazione del prototipo di Michelangelo.
I due nudi maschili fanno da contorno a un tondo che, invece di essere scolpito, incornicia una scena dipinta. Questa ritrae una giovane inginocchiata in atto di sollevare una coppa per due bambini. La nudità delle figure e l’ambientazione naturale evocano l’idillio del titolo. L’episodio centrale ha qualcosa di mitologico, mentre l’aspetto morbido e luminoso dei corpi richiama alla mente il Cinquecento veneziano, ma anche la versione di Rubens.
Klimt non rinuncia a inserire una componente più contemporanea: lo sfondo di racemi intrecciati, con il suo carattere grafico, proviene dai lavori dell’inglese William Morris. La cornice esterna e i tralci fioriti che circondano il tondo sono di ispirazione makartiani. Klimt con questa opera dimostra tutto il suo talento, riuscendo a mantenere ogni componente in perfetto equilibrio.