E lasciatemi divertire, analisi della poesia di Palazzeschi (e pdf)
Il componimento poetico E lasciatemi divertire è uno dei più noti dell’autore italiano Aldo Palazzeschi. Questa poesia fa parte della raccolta L’incendiario, del 1910. Si tratta di un dialogo immaginario tra l’autore e un lettore comune. In queste righe Palazzeschi polemizza contro le regole della poesia tradizionale e rivendica la libertà di poter scrivere senza regole, seguendo il suo istinto e il suo piacere.
Di seguito approfondiamo i temi. Più in fondo c’è anche il link per scaricare la poesia in PDF.
Approfondimento
L’autore: Aldo Palazzeschi
Il nome Aldo Palazzeschi è lo pseudonimo di Aldo Giurlani, egli nacque a Firenze il 2 febbraio 1885.
Si diplomò in ragioneria ma si dedicò subito al teatro, sua vera passione; lavorò anche in una compagnia teatrale.
Scelse poi la strada della poesia: nel 1909 pubblicò Poemi, la sua prima raccolta di poesie, che venne molto apprezzata da Filippo Tommaso Marinetti. Palazzeschi, infatti, nel 1910 aderì al Futurismo, movimento artistico-letterario avanguardista che esaltava il futuro e la velocità.
Il poeta però decise di discostarsi da questo movimento già nel 1914, a causa delle posizioni interventiste degli altri esponenti, che esaltavano la guerra.
Palazzeschi si allontanò anche dal Fascismo e si trasferì poi a Roma, dove morì ne 1974.
Egli fu autore di alcuni romanzi, tra cui ricordiamo:
- Sorelle Materassi (1934);
- Storia di un’amicizia (1971).
Più famose sono le sue raccolte di poesie:
- L’incendiario (1910);
- Cuor mio (1968);
- Via delle cento stelle (1972).
E lasciatemi divertire: spiegazione della poesia
La poesia E lasciatemi divertire è composta da venti strofe in versi liberi ed è considerata una canzonetta.
È un divertissement, un gioco dialogico tra l’autore e un ipotetico lettore sul ruolo della poesia e sulla scrittura delle poesie stesse.
Il componimento inizia con delle onomatopee, sempre presenti fino alla chiusura: vengono riprodotti alcuni suoni che secondo l’autore dovrebbero ricordare i suoni delle poesie.
Nella seconda strofa egli fa un’affermazione importante: voi lettori non dovete infastidire i poeti, ma dovete lasciarli divertire smisuratamente con queste piccole sciocchezze (corbellerie) che sono il loro diletto.
Prosegue poi con altri suoni onomatopeici, che si alternano ai pensieri del poeta, sempre impegnato nel dialogo col lettore immaginario.
Egli definisce i suoi versi come “gli scarti della poesia tradizionale”.
Conclude poi con un’affermazione che può riassumere il pensiero dell’autore alla perfezione:
i tempi sono cambiati, gli uomini non chiedono nulla ai poeti, egli vuole soltanto divertirsi!
Testo della poesia e download PDF
Ai seguenti link trovi rispettivamente il testo completo della poesia e l’elenco delle frasi celebri di Aldo Palazzeschi, dove puoi anche scaricare il file PDF che comprende il testo della poesia:
Analisi e commento
Il poeta assume il ruolo di intrattenitore, di saltimbanco, che vuole divertirsi smisuratamente, senza lasciare nessun messaggio con la sua poesia.
Egli sicuramente rivendica il proprio diritto a divertirsi, visto che nella nuova società moderna dell’inizio del ‘900 il messaggio poetico sembra non avere più spazio né ascolto.
Palazzeschi, insomma, rivendica il diritto al disimpegno sociale.
Dal punto di vista stilistico, la poesia è ricca di onomatopee; non è molto curata e non ha uno schema rigido e precostituito, rispecchiando in pieno il messaggio che l’autore vuole lanciare.
Ci sono poi alcune rime baciate, rime alternate e assonanze, che arricchiscono il dialogo tra il poeta e il lettore immaginario.
In conclusione, per lui la mancanza di senso non è una condizione negativa o una condanna, bensì un punto di partenza per poter sperimentare un nuovo modo di fare letteratura.