Donne che portano sacchi di carbone, analisi dell’opera di Vincent van Gogh

Il quadro Donne che portano sacchi di carbone fu dipinto da Vincent van Gogh nel 1882. Esso rappresenta alcune donne che con fatica trasportano sulle spalle alcuni sacchi di carbone.

Donne che portano sacchi di carbone
Donne che portano sacchi di carbone (Miners’ Wives Carrying Sacks of Coal) • Van Gogh, 1882

Analisi dell’opera con commento video

Van Gogh predicatore

Van Gogh realizzò questo acquerello a memoria. Vide questo episodio tre anni prima, nel Borinage (un’area della provincia di Hainaut, nella Vallonia, in Belgio), dove si era trasferito per svolgere la professione di predicatore. Dopo avere conseguito il diploma presso la Scuola Evangelista di Bruxelles, van Gogh venne inviato nella località mineraria del Borinage. Qui, animato da un forte fervore evangelico, iniziò a predicare ai minatori. Ma proprio per questo suo incontenibile desiderio di vivere con loro e di mostrare la via dei Vangeli, non gli venne rinnovato l’incarico. Il pittore dovette così tornare all’Aja.

In quei mesi di predicazione, Vincent van Gogh visse con i minatori, sperimentando tutti gli aspetti della loro vita: dormendo per terra, digiunando, vivendo nelle loro baracche, predicando nelle miniere. Proprio in questo periodo realizzò molti disegni che rappresentavano la vita degli uomini e delle donne con cui aveva vissuto. Tale esperienza rimase impressa nella mente del pittore, tanto che riuscì, anche a distanza di anni, a dipingere le scene che aveva visto direttamente.

Van Gogh dipinge la vita vera

Esistevano già altri esempi di dipinti di vita vera, oltre a quelli idealizzati di Jean-François Millet (ne abbiamo parlato ad esempio ne La meridiana), ma questi, come il dipinto Donne che portano sacchi di carbone, mostrano un’intensità straordinaria. E’ una conseguenza dell’esperienza del pittore e della potente capacità di cogliere i dati essenziali della realtà.

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Van Gogh svolgeva anche delle ricerche di carattere sociale: egli fu un appassionato lettore di libri di storia in cui veniva raccontata la realtà nei suoi minimi dettagli. Per poterla comprendere era per lui necessario viverla direttamente. Per van Gogh tutto ciò che doveva essere dipinto doveva essere vissuto, visto, toccato. E doveva essere raccontato nella sua verità esistenziale. In questo senso il dipinto qui proposto è una perfetta rappresentazione di quelle scene di vita misera, difficile e sofferente alle quali il pittore aveva assistito direttamente.

La genesi dell’opera

Una volta tornato all’Aja, van Gogh prese delle lezioni di pittura da suo cugino acquisito Anton Mauve, il quale era un esponente di spicco della scuola dell’Aja; e anche se van Gogh dipingeva da tempo, eseguì alcuni acquerelli sotto lo sguardo vigile del cugino. Fra questi c’era anche “Donne che portano sacchi di carbone”. Il disegno venne realizzato a memoria con la tecnica dell’acquerello. L’influenza di Mauve si vede nei colori dai toni scuri:

  • il marrone,
  • i grigi,
  • i bianchi sporchi.

Sono tonalità che riprendevano i colori della terra olandese.

Questo dipinto però dimostra la forza espressiva di van Gogh, il quale anche alle prime armi riusciva a ricostruire un’immagine caratteristica della vita delle mogli dei minatori, collocandola in un contesto espressivo molto intenso e commovente.

Donne che portano sacchi di carbone: dati

  • Tecnica: Acquerello
  • Misure: cm 32 x 50
  • Ubicazione: Otterlo, Kröller-Müller Museum, Paesi Bassi

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Fulvio Caporale

Fulvio Caporale è nato a Padova e vive a Milano. Laureato in Scienze Politiche svolge la professione di consulente editoriale e pubblicitario. Collabora con case editrici e giornali cartacei e online occupandosi di libri, arte ed eventi culturali. Ha tradotto testi letterari e tecnici dallo spagnolo, dal portoghese, dall'inglese e dal catalano.

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