La cattedrale di Chartres: architettura e misteri
I numeContrariamente a quanto il nostro immaginario di italiani potrebbe suggerire, fra i più grandi motivi d’orgoglio per un francese – prima ancora della Torre Eiffel o del Museo del Louvre – vi è la Cattedrale di Chartres. Vero fiore all’occhiello per gli abitanti d’Oltralpe, l’antico edificio rappresenta infatti un capolavoro di architettura che, situata a circa 90 chilometri a sud-ovest di Parigi, nella città di Chartres, è la più alta rappresentazione dell’arte e della religiosità nazionale.
Approfondimento
La storia
Nel lontano 1194 un devastante incendio distrusse il santuario mariano in stile romanico – intitolato a Notre Dame e voluta, nel 1020, dal vescovo Fulberto, autorevole figura di intellettuale cattolico – che sorge su quello che rimane di precedenti edifici dedicati prima al culto pagano e poi a quello cristiano. Il rogo potrebbe oggi definirsi provvidenziale perché, dalle sue rovine, si avvieranno i lavori di ricostruzione che consegneranno, alla Francia e al mondo intero, una meraviglia che ancora oggi rifulge per la perfezione dello stile gotico, rappresentato in tutte le sue fasi storiche.
La Cattedrale Notre-Dame de Chartres si contraddistingue per la suggestiva atmosfera di sacralità che la circonda e che la rende meta di continui pellegrinaggi, per l’avvincente alone di mistero che la avvolge e che ha destato, nel corso dei secoli ed ancora oggi, la curiosità e l’interesse di studiosi di ogni disciplina, dagli storici agli architetti, dai matematici agli esperti di arte, dagli astronomi ai filosofi, dai teologi fino agli esoteristi ed occultisti.
I lavori di costruzione dell’imponente complesso edilizio si conclusero nel 1345, anche se ancora nel 1513 si lavorò alla ricostruzione della torre “Clocher Neuf”, distrutta da un incendio.
La sacralità
Il culto della vergine, a Chartres, pare esistere prima ancora della nascita di Cristo. Secondo la leggenda i Druidi, classe sacerdotale dei Celti, dopo la visione di una vergine nell’atto di partorire un bimbo, scolpiscono nel legno la figura di una donna con un bambino che depositano in un dolmen. Annerita dal tempo, la scultura verrà chiamata “la Vergine nera”, e la sua nicchia diverrà “la grotta dei Druidi”. La religione cristiana, iniziata la sua diffusione, trovò in questo luogo il culto della Madonna misteriosamente già vivo e consolidato, e lo perpetuò conferendo al sito ed alla statua lignea connotazione divina.
Intorno alla grotta nacque la prima chiesa e, nell’876, l’imperatore del Sacro Romano Impero Carlo il Calvo, venuto in possesso di un tessuto di seta proveniente da Costantinopoli e fatto risalire ad un indumento indossato da Maria nel momento dell’Annunciazione, ne fece dono alla Cattedrale. La presenza della reliquia ne consolidò ulteriormente e definitivamente il carattere sacro, dando inizio a pellegrinaggi che non hanno mai conosciuto interruzione nella storia.
Una preziosa opera d’arte d’ispirazione religiosa – fra le numerosissime che ornano il luogo di culto – è il Labirinto, realizzato nel XIII secolo nel pavimento della navata: con un percorso di oltre 260 metri, dalla periferia fino al centro, sta a simboleggiare il cammino interiore di fede verso la Rivelazione del mistero divino.
La cattedrale di Chartres: architettura e arte
Nel più rigoroso rispetto dello stile gotico, con i suoi nove portali scolpiti, i 181 dipinti della Vergine, le oltre 3500 statue, il tutto a rappresentare ben 9000 personaggi, Notre Dame di Chartres ripercorre l’intera narrazione della Bibbia, confermando l’illuminata definizione dell’alchimista Fulcanelli – riferita alle cattedrali gotiche in generale – di “libri di pietra”.
Il gotico, infatti, che ha eliminato le ampie superfici murarie dell’arte romanica sacrificando spazi tradizionalmente riservati alle decorazioni pittoriche, ha tuttavia trasferito la pittura sulle ampie e numerosissime vetrate. E la cattedrale di Chartres è seconda soltanto all’Abbazia di Saint Denis quanto a grandiosità della nuova espressione artistica – del tutto francese – delle vetrate colorate e dipinte che si incastonano perfettamente nella imponente – ma altrettanto leggera – architettura ogivale.
Il blu di Chartres
In Notre Dame sono ben 2600 i metri quadri occupati dalle 176 finestre, uno spettacolo unico caratterizzato dall’esclusivo, irripetibile “blu di Chartres”.
Dall’austerità esteriore della costruzione, più sobria e solenne, alla delicatezza delle simmetrie interne, dove lo stile si evolve in morbide forme e tenui giochi di luce dei finissimi rosoni, degli archetti e delle guglie, si crea un insieme che trasmette all’osservatore una sensazione di grazia, di appagamento dei sensi, in un religioso silenzio sottolineato soltanto dallo sciabordio tranquillo delle acque del fiume Eure, che scorre nei pressi.
Il più grande coro di Francia, arricchito dalle duecento statue dello scultore Jehan de Beauce; il Portale Reale incorniciato dalle due torri ed inserito nella facciata principale, ornata da 19 imponenti statue – delle 24 originarie – e da più di 300 figure; la torre sud, la cui grandiosa bellezza ha ispirato scrittori ed artisti; l’immensa cripta esterna, che ospita la Notre Dame de Sous Terre e che, per le sue dimensioni, non trova uguali in tutta la Francia; la singolarità della pietra rettangolare, posta nella navata laterale sinistra, che ogni anno, a mezzogiorno del 21 giugno, viene illuminata da un raggio solare; l’antichissimo organo a canne; gli stupendi, numerosi rosoni in vetro, e l’insieme delle opere scultoree e pittoriche fanno della cattedrale di Chartres il più strabiliante edificio sacro della Cristianità.
I misteri
Se la religiosità abbinata all’arte e all’architettura fanno della cattedrale di Chartres un sito di altissimo pregio e prestigio, quello che le conferisce motivo di interesse davvero universale è il fascino del mistero.
Se tantissimi studiosi ne sono stati e ne sono tuttora attratti, è perché dalla sua osservazione scaturiscono domande alle quali, ancora oggi, non c’è risposta, a cominciare dalla sua stessa collocazione geografica.
I templari
Di ritorno dalla Terra Santa, infatti, i cavalieri Templari avviano, in Francia, la costruzione di una serie di cattedrali in uno stile nuovo e affascinante, il Gotico, e tutte dedicate alla Vergine. Nascono così, nell’ordine, Sens, Evreux, Rouen, Reims, Amiens, Bayeux, Parigi e infine Chartres. Ma l’aspetto stupefacente è che ognuna di esse rappresenta una stella della costellazione della Virgo o Vergine – riservando a Chartres la più importante, Spica – e che, nel loro insieme, riproducono esattamente il disegno della costellazione stessa, rispettandone la forma e le distanze. Dove trassero i Templari le conoscenze astronomiche ed ingegneristiche necessarie ad una simile impresa, visto che siamo appena intorno all’anno Mille?
Le proporzioni e la geografia
Lo stesso interrogativo ritorna con prepotenza di fronte alle tantissime, sorprendenti quanto inspiegabili relazioni matematiche fra le sue misure ed alcune grandezze proprie dell’astronomia.
Altro mistero è rappresentato dall’area in cui sorge l’edificio, considerata punto nevralgico per i flussi magnetici della Terra, fenomeno che determinerebbe nell’uomo momenti di ebbrezza mistica, conducendolo ad esperienze di elevazioni spirituali e conoscenze della condizione dell’anima dopo la morte.
Simboli alchemici
L’interno della cattedrale, inoltre, riflette l’enigmatica storia dei Custodi del Tempio, con la sua arcana simbologia esoterica, magica e perfino satanica: secondo alcuni l’insieme di quei simboli rappresenterebbe addirittura un vademecum alchemico comprensibile soltanto a pochi esperti di cabala e occultismo.
E come è stato possibile costruire l’edificio facendo in modo che ogni anno, nel solstizio d’estate, un determinato punto del pavimento venga colpito da un raggio di sole?
E, ancora, come spiegare che, molto prima della venuta di Cristo e, quindi, della conoscenza della religione cristiana, in quel luogo si adorasse già la figura di una Vergine?
Ma l’apice, il mistero dei misteri, risiede nella convinzione – da parte di molti ed autorevoli personaggi – che la cattedrale di Chartres custodisca – sempre per volere dei suoi costruttori, i Templari – l’Arca dell’Alleanza, lo stesso scrigno, cioè, che Dio consegnò a Mosè sul monte Sinai e che serbava le bibliche Tavole della Legge.