L’analfabeta che sapeva contare
anche le tabelline
ho letto l’analfabeta che sapeva contare – bompiani, 2014 che è il secondo libro di jonasjonasson, sì quello svedese de il centenario che saltò dalla finestra e scomparve.
il primo no, non l’ho letto, ho visto il film. eh, non lo dico per fare una battuta, è vero, non ho letto il libro ma sono andata al cinema dietro casa, quello piccolo e bello, a vederlo. ho riso molto.
nel secondo romanzo jonasson riprende lo stile del primo, che vi ricordo, non ho letto, ma parlo dall’alto del mio essere stocazzo. intendo, si capisce che gioca con una serie infinita di coincidenze assolutamente impossibili nella realtà, ma ci sta e fanno ridere.
le coincidenze. che io poi manco ci credo ma questi libri si fondano proprio sulle coincidenze, sull’essere nel posto giusto al momento giusto o anche al momento sbagliato se serve. e funziona pure eh, cioè, it makes sense.
no, non è alta letteratura. ma sì, è carino e scorrevole. a volte si ride. mi ha fatto pensare a forrest gump, che lui va in giro fa cose incontra genti importanti, be’ dai forrest gump l’avete letto tutti. qui la protagonista è una forrest gump ma super smart, tra sudafrica e svezia. ok non c’entra niente. no ma giuro ricorda.
ho cercato qualche informazione su jonas jonasson e viene fuori che a causa di un esaurimento, deve lasciare lavoro e cose e va a stare a ponte tresa. cioè ponte tresa ticino eh. bello per carità. ma se non stai proprio molto bene, jonasson, chiamame che ti consiglio dei posti meglio eh, tu mi dici se vuoi isolarti o vedere cose o stare con la gente ma santocielo, davvero? be’ comunque mo pare stia meglio ed è tornato a vivere su un’isola del mar baltico in svezia ha litigato moltissimo con l’ex moglie, forse ha trovato l’equilibrio.
ora, tutto bene, però vedremo il terzo libro. se anche quello si baserà su coincidenze/cose assurde ma verosimili/situazioni bizzarre, sarà un po’ troppo. per adesso buona così.