Laudator temporis acti: cosa significa

Qual è il significato e perché si dice: laudator temporis acti

È una frase celebre e simbolica in lingua latina. Laudator temporis acti significa “lodatore del tempo passato”.

L’espressione viene da Orazio (Quinto Orazio Flacco), poeta lirico e scrittore satirico dell’antica Roma che visse nel primo secolo a. C.

L’opera da cui è tratta è l’Ars poetica, altrimenti conosciuta come Epistola ai Pisoni (Epistula ad Pisones).

Laudator Temporis Acti
Laudator Temporis Acti

Anziani che furono fanciulli

L’espressione completa sarebbe laudator temporis acti se puero : lodatore del tempo passato, quando egli era fanciullo.

Orazio sottolinea una caratteristica umana attribuendola a un malanno dell’età senile.

Oggi tale frase si usa per riferirsi al carattere conservatore o tradizionalista di una persona – non necessariamente anziana.

Tale espressione sottolinea l’animo di chi non accetta le novità, mostrando nostalgia per il passato.

Orazio
Orazio

Le persone anziane, secondo Orazio, spesso e in modo noioso parlano del loro tempo passato e della loro esperienza, quando tutto andava meglio che nel presente.

Tale atteggiamento si può anche riassumere con il detto: si stava meglio quando si stava peggio.

Orazio è inoltre autore del celebre detto Carpe Diem.

Laudator temporis acti e l’Ars poetica

L’opera di Orazio da cui è tratta la frase laudator temporis acti è di fatto una corrispondenza epistolare che spesso si fa rientrare nel secondo libro delle Epistole, anche se di per sé non ne fa parte.

È un trattato sulla poesia, paragonabile solo alla Poetica di Aristotele.

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Orazio in quest’opera sostiene la ripresa della poesia e del teatro greco. Sottolinea inoltre l’importanza del labor limae, concetto che oggi chiamiamo lavoro di cesello; una rigida e attenta ricerca della perfezione con continue revisioni.

Appare chiaro nell’Ars poetica di Orazio, come l’autore consideri il precetto aristotelico che vede la poesia come un organismo vivente.

L’opera:

  • dà suggerimenti su come creare uno stile perfetto;
  • spiega come si deve sempre usare una lingua facile da capire;
  • sottolinea come il poeta deve saper distribuire ogni particolare in modo appropriato senza spingersi al di là delle proprie capacità.

Esprime un principio; per comporre una poesia sono necessarie due cose:

  1. la genialità dell’ispirazione;
  2. l’arte per elaborare un componimento in perfetto stile.

Il testo da cui è tratta la frase

Ecco il passaggio completo del testo dove compare la nostra frase:

Multa senem circumueniunt incommoda, uel quod
quaerit et inuentis miser abstinet ac timet uti,
uel quod res omnis timide gelideque ministrat,
dilator, spe longus, iners auidusque futuri,
difficilis, querulus, laudator temporis acti
se puero, castigator censorque minorum.

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Stefano Moraschini

Stefano Moraschini lavora sul web dal 1999. Ha fondato Biografieonline.it nel 2003. Legge e scrive su, per, in, tra e fra molti siti, soprattutto i suoi, tra cui questo. Quando non legge e non scrive, nuota, pedala e corre. È degustatore professionale e giudice internazionale di birre. Copywriter e storyteller, aiuta le persone a posizionarsi sul web raccontando la loro storia. Puoi metterti in contatto con lui su Instagram, LinkedIn, Twitter, Facebook.

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