Alberto Riva, il velista impegnato nella Mini Transat per 25 giorni nell’Oceano: “L’importante è partire”
Ventinove anni, originario di Milano, Alberto Riva è un ingegnere specializzato in Nanotecnologie e velista predestinato, con oltre 50 mila maglie nautiche alle spalle. Il 26 settembre, insieme ad altri 90 partecipanti di oltre 13 nazionalità, Riva ha salpato da Les Sables d’Olonne per arrivare a Saint Francois di Guadalupa (nei Caraibi).
Il velista sarà impegnato per 25 giorni nella “Mini Transat”, regata transatlantica a bordo di una barca di sei metri e mezzo per tre senza alcun supporto tecnico, niente telefono o computer, zero collegamenti con l’esterno ad eccezione delle unità di appoggio e il tracking.
Sicuramente questa è una regata “sui generis” che si ispira ad un concetto di vela alternativa.
E’ questo lo spirito con cui è nata nel 1977 da un’idea dell’inglese Bob Salmon. Si tratta di una vela più democratica dove contano più le capacità nautiche individuali e la componente umana e caratteriale, in antitesi al concetto di regate con imbarcazioni giganti, costose e ultra tecnologiche.
– ha detto Riva.
In una recente intervista Alberto Riva ha rivelato quali sono i suoi timori circa l’avventura in mare che ha intrapreso.
Sono in grado di sistemare qualsiasi guasto tecnico della barca, anche perché sono cresciuto aiutando mio padre nei vari lavoretti di manutenzione durante le nostre regate in famiglia. Con la radio, poi, siamo costantemente aggiornati sulle condizioni climatiche. Ma se dovessi farmi male o stare poco bene… ecco lì sarebbe dura!