Bianca come il latte, rossa come il sangue: il libro e il film

Bianca come il latte, rossa come il sangue è un romanzo di Alessandro D’Avenia, edito da Mondadori, già vincitore del Premio Internazionale Padre Pino Puglisi, proprio per l’impegno mostrato dall’autore a favore degli adolescenti, conferitogli il 6 dicembre del 2012. E’ il romanzo d’esordio di questo autore palermitano, scritto nel 2010 ed è narrato dal protagonista in prima persona.

Bianca come il latte, rossa come il sangue
Bianca come il latte, rossa come il sangue: a sinistra la copertina del libro di Alessandro D’Avenia; a destra il poster del film.

Riassunto del libro

Leo è un liceale appassionato di musica e calcio. Disinteressato alla scuola, passa il suo tempo a chiacchierare e distrarre i compagni dalle lezioni. Un giorno entra in classe un nuovo professore di italiano, che sostituisce la collega rimasta vedova e Leo si prende gioco dell’insegnante e lo accoglie tirandogli palline di carta. Per lui però la vita da alunno discolo è breve: incalzato dal nuovo insegnante, resta intrappolato dalle sue parole durante le lezioni.

È un insegnante diverso dagli altri, che mostra subito un forte interesse per questi ragazzi che rappresentano il futuro. Parla di sogni, invita i suoi studenti a sognare, a cercare di realizzare i propri sogni, senza cadere mai nel banale, ma catturando l’attenzione degli allievi del terzo anno, riuscendo a coinvolgerli.

Ma torniamo a Leo. Due colori si contrappongono nella vita del ragazzo, protagonista del romanzo: il bianco e il rosso. Il colore bianco per lui rappresenta il vuoto, la perdita di qualcuno, di una persona cara della sua vita. Il rosso lo interpreta come l’amore, la passione e il sangue, ovvero la vita.

Alle parole interessanti del professore inizialmente Leo contrappone il suo primo innamoramento, quello nei confronti di Beatrice, una ragazza dai capelli ricci, rossi, dagli occhi grandi e verdi, dai toni pacati, gentili, con fare elegante. E mentre lui sogna di svelarle il suo amore, Silvia, sua compagna e amica, ha il cuore pieno d’amore per il suo Leo. Ma Silvia tace e si presta al gioco del ragazzo, facendogli sempre da spalla.

Incipit del libro

Ogni cosa è un colore. Ogni emozione è un colore. Il silenzio è bianco. Il bianco infatti è un colore che non sopporto: non ha confini. Passare una notte in bianco, andare in bianco, alzare bandiera bianca, lasciare il foglio bianco, avere un capello bianco… Anzi, il bianco non è neanche un colore. Non è niente, come il silenzio. Un niente senza parole e senza musica. In silenzio: in bianco. Non so rimanere in silenzio o da solo, che è lo stesso. Mi viene un dolore poco sopra la pancia o dentro la pancia, non l’ho mai capito, da costringermi a inforcare il mio bat-cinquantino, ormai a pezzi e senza freni…

Non solo una storia d’amore

Sino a qui il romanzo Bianca come il latte, rossa come il sangue sembra la classica storia d’amore tra adolescenti, una commedia a lieto fine. Poi però la storia prende una piega diversa, diventando una lezione di vita. Sì, perché, la giovane Beatrice dai capelli rossi di cui è invaghito Leo, ha la leucemia ed è proprio Silvia a dare la notizia al ragazzo. Leo non si perde d’animo, trova il coraggio di dichiararsi, di dare a Beatrice l’amore che merita.

Lo fa attraverso la musica, suonando per lei la chitarra, lo fa con le parole, facendo il giullare mentre la ragazza è costretta a fare le cure per sopravvivere. Ma a Leo non basta: vuole aiutare Beatrice a vivere. Così, dopo aver parlato con i genitori e aver ricevuto un “no” per donare il suo midollo alla ragazza, decide di farsi aiutare da Silvia per falsificare le firme dei genitori.

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Dietro insistenza, Silvia lo aiuta e lui si presta alla donazione, ma il midollo non è compatibile. Poi, dopo aver effettuato i prelievi, partecipa alla partita di pallone con i compagni. Ha un malore perché è troppo debole e viene accusato dai ragazzi di aver fatto perdere la partita alla squadra. Leo si sfoga scrivendo una lettera al suo amore Beatrice, ma non riesce a consegnargliela perché subisce un incidente mentre è in motorino e viene ricoverato in nosocomio.

È lo stesso ospedale dove si trova Beatrice ma non riesce a parlarle. Così pensa che il suo sogno, i sogni invocati dal suo professore, siano destinati a rimanere nel cassetto o comunque difficili da realizzare.

Finale

Finita la degenza, il sedicenne torna a scuola e grazie all’aiuto dell’amica Silvia, Leo riesce a recuperare a scuola ma soprattutto a realizzare il suo sogno, seppure per un breve periodo: riesce a vedere Beatrice, va insieme a Silvia a trovarla a casa, anche se la ragazza è debole perché ha subìto un trapianto di midollo, ma l’intervento è andato male.

I due ragazzi vengono accolti dalla madre di Beatrice. Poi riescono a vedere la ragazza, che li ringrazia della visita. Da quel momento in poi, per Leo, i giorni di visita a Beatrice diventano routine: le prepara cd musicali, presentazioni powerpoint su alcune belle città, allo scopo di distrarla e farla viaggiare virtualmente. Canta per lei, ballano, la aiuta a scrivere il suo diario: sono delle lettere a Dio, dalle quali si evince la sua serenità.

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Bianca come il latte, rossa come il sangue: il film

Dal romanzo è stato tratto un film di Giacomo Campiotti del 2013. Gli attori sono: Filippo Scicchitano, Aurora Ruffino, Gaia Weiss, Luca Argentero, Romolo Guerreri, Gabriele Maggio, Roberto Salussoglia, Pasquale Salerno, Michele Codognesi, Flavio Insinna, Cecilia Dazzi.

L’interpretazione degli attori che hanno contribuito alla realizzazione del film è impeccabile. Un Luca Argentero formidabile nei panni dell’insegnante. Il film, trasposizione del romanzo, affronta il tema dell’adolescenza, un film che recita la morte e parla di vita. È una pellicola semplice, che lancia un messaggio carico di amore e di vita.

Alessandro D'Avenia
Alessandro D’Avenia

Bianca come il latte, rossa come il sangue è una pellicola dalla forte carica emotiva, ma che sa regalare anche momenti piacevoli, sorrisi. E’ un film che resta pieno di vita, pur narrando la morte. Un film d’amore puro. È una deliziosa e infinita dichiarazione d’amore, la vita vista con gli occhi degli adolescenti.

È una lezione di vita: il film affronta anche il tema della morte, della terribile malattia, la leucemia, che porta a spegnere per sempre i sogni di Beatrice. Affronta il tema della crescita dovuta al confronto con le difficoltà della vita. Tutto è narrato bene, con delicatezza, persino la musica scelta: la colonna sonora del film, “Se si potesse non morire”, è dei Modà. La band di Francesco Silvestre si è classificata al terzo posto, con questa canzone, al Festival di Sanremo 2013.

Il film, della durata di 102 minuti, distribuito nelle sale cinematografiche, a partire dal 4 aprile 2013, ha incassato nel primo weekend 1.163.036 €.

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Serena Marotta

Serena Marotta è nata a Palermo il 25 marzo 1976. "Ciao, Ibtisam! Il caso Ilaria Alpi" è il suo primo libro. È giornalista pubblicista, laureata in Giornalismo. Ha collaborato con il Giornale di Sicilia e con La Repubblica, ha curato vari uffici stampa, tra cui quello di una casa editrice, di due associazioni, una di salute e l'altra di musica, scrive per diversi quotidiani online ed è direttore responsabile del giornale online radiooff.org. Appassionata di canto e di fotografia, è innamorata della sua città: Palermo.

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