Un mese con Montalbano, racconti di Andrea Camilleri (riassunto)
Tra i lavori letterari dello scrittore Andrea Camilleri troviamo il libro “Un mese con Montalbano“. Si tratta di una raccolta di trenta racconti, uno per ogni giorno del mese, pubblicata per la prima volta nel 1998 da Arnoldo Mondadori Editore.
La serie di mini romanzi mette in luce le vicende in cui è coinvolto il commissario di polizia Salvo Montalbano che, nella cittadina immaginaria di Vigata, si trova a sbrogliare le matasse che nascondono i numerosi casi di omicidio e di malaffare, animato come sempre da un sentimento di giustizia, ma molto spesso propenso ad adottare procedure non sempre formalmente ineccepibili per risolvere i casi in cui si trova a operare.
Riassunto
Nel primo racconto, “La lettera anonima”, viene recapitata al commissario di polizia di Vigata una lettera anonima che afferma l’intenzione di un certo Annibale Carruso di voler uccidere la propria moglie dopo essere venuto a conoscenza di un presunto tradimento. Il commissario Montalbano si prodigherà per risolvere l’intricato caso.
Nel secondo racconto, “L’arte della divinazione”, Montalbano si trova alle prese con un altro caso particolare. Il preside del liceo del paese denuncia un tentativo di omicidio ai suoi danni, ma le accuse contro l’insegnante di francese, persona accusata del tentativo omicida da parte del Preside, non sussistono in mancanza di prove certe.
Nel terzo racconto, “La sigla”, invece, Montalbano si trova ad indagare sul misterioso assassinio di un mendicante di nome Calorio che abitava all’interno del relitto di un’imbarcazione, sulla spiaggia di Marinella: unico ma significativo indizio le iniziali che Calorio aveva lasciato impresse sulla sabbia prima di morire.
Nel quarto racconto, “Par Condicio”, il commissario Montalbano tratta un caso di mafia, dopo l’assassinio di un uomo del clan dei Cuffaro, dato che, non molto tempo prima, era stato ucciso un’altro componente dello stesso clan. Montalbano cerca di venire a capo della vicenda e di capire come mai la par condicio delle “famiglie” in questo caso non è stata rispettata.
Nel racconto “Amore” si parla della denuncia di scomparsa, fatta dalla madre, della giovane Michela che in realtà è scappata solo per la classica “fuitina”, allarmando inutilmente tutto il paese e la forza pubblica.
La serie di mini romanzi del libro “Un mese con Montalbano” prosegue con il racconto intitolato “Una Gigantessa dal sorriso gentile”: Montalbano indaga sul suicidio del ginecologo Landolina, sposato con una Gigantessa dal sorriso gentile, che si toglie la vita dopo aver scoperto che una sua paziente con cui ha avuto una tresca amorosa, Mariuccia, si trova in dolce attesa.
Nel racconto “Un diario del 43”, Montalbano si trova ad effettuare un’indagine nel passato per scoprire se un giovane fanatico fascista aveva realmente attuato il suo attentato contro gli americani sbarcati in Sicilia: unico indizio un diario dove ci sono appunto raccolte alcune informazioni a riguardo.
Nel racconto che segue, dal titolo “L’odore del diavolo”, Il commissario Montalbano indaga sul caso di un’anziana che dice di essere perseguitata dal diavolo avvertendone perfino la sua presenza; si scoprirà che tutto l’inganno è orchestrato del nipote che voleva fare vendere, a basso costo, l’abitazione della zia.
Ne “Il compagno di viaggio”, Montalbano si trova a viaggiare in treno con un uomo che ha appena ucciso sua moglie e, di conseguenza, a risolvere il difficile e intricato caso di omicidio.
Si susseguono i racconti ed arriviamo a “Trappola per gatti”, dove il commissario Montalbano riesce, dopo attente e complesse indagini, nell’intento di arrestare due membri della famiglia dei Sinagra per spaccio di denaro falso.
Nel racconto “Miracoli di Trieste”, Montalbano subisce il furto del portafoglio nella città friulana ma poi, quando rientra nell’hotel triestino in cui alloggia, trova la sorpresa data dalla reception dell’hotel, che gli riconsegna l’oggetto del furto intatto e non mancante di nulla e così il mistero sul “furto non furto” si infittisce.
In “Icaro”, Montalbano indaga sul caso di un giovane che perde la testa per la moglie di un tizio che gestisce un circo e che viene trovato morto appeso, proprio come un novello Icaro, ad un cavo collegato ad un elicottero che vola a 30 metri di altezza dal palco. I giorni passano e i racconti del commissario si susseguono.
Ne “L’avvertimento”, Montalbano indaga su una serie di incendi dolosi ed attentati che culminano con l’avvelenamento del cane da caccia di un ex barbiere di nome Memmi ma Montalbano, ostentatamente, si rifiuta di credere quello che tutti pensano, ovvero che ci sia dietro ai fatti dolosi la mano della mafia.
In “Being here”, il commissariato di Vigata indaga sulle vicende di un emigrante che, tornando in paese, scopre di essere morto perché sul monumento ai caduti compare inaspettatamente il suo nome e cognome.
“Il patto”: in questo racconto troviamo il commissario che studia un caso di uno strano omicidio, appreso dopo aver accompagnato a casa di notte una signora anziana che aveva trovato sul ciglio di una strada.
Proseguendo nella lettura, incontriamo “Quello che contò Aulo Gellio”: Montalbano si trova a cenare in una trattoria fuori mano e viene minacciato da due malfattori mascherati. Il commissario riesce a evitare il peggio grazie all’inesperienza di uno dei due delinquenti, che colpisce accidentalmente il suo complice alla testa.
Ne “Il vecchio ladro”, il commissario indaga sulle vicende legate a un vecchio ladro di nome Orazio Genco, accusato di aver svaligiato un appartamento ma che sembra essere estraneo ai fatti, diversamente da quanto dichiarato dall’ex guardia notturna Romildo Bufardeci; così inizia l’indagine per scoprire come stanno realmente i fatti.
Nel mini romanzo “La veggente”, il commissario rimane esterrefatto su quanto viene raccontato da una misteriosa veggente, attrazione di un circo in sosta nel paese che, durante uno spettacolo, accusa uno spettatore del pubblico di essere un assassino.
In “guardie e ladri”, Montalbano si trova a giocare a guardie e ladri appunto, con un bambino, il figlio di Nicolò, ma inavvertitamente si rende conto di aver perso e di non trovare più il piccolo; a questo punto, nella concitata ricerca del bambino, il commissario si imbatterà in un criminale.
“Tocco d’artista”: in questo racconto si descrive del presunto suicidio di Alberto Larussa, conoscente del commissario ed eccentrico orefice di Ragòna. Qui, il commissario si troverà ad affrontare un dedalo di informazioni per riuscire a risolvere lo spinoso caso.
Ne “L’uomo che andava appresso ai funerali”, si narra della morte di Coco’ Alletto, ucciso con un colpo di pistola in faccia. L’omicidio metterà in sgomento tutto il paese, dato che l’uomo era ben visto da tutti ed estraneo a qualsiasi collusione con l’ambiente mafioso. Un altro difficile e inspiegabile caso da risolvere per il commissario Montalbano.
In “Una faccenda delicata”, il commissario indaga sulle presunte molestie ricevute da parte del maestro Nicotra ai danni della piccola Anna, ma la solerzia e la pignola testardaggine di Montalbano scopriranno che la verità sarà tutt’altra.
La serie di racconti contenuti nel libro prosegue con “Lo Yak”, dove vengono narrate le vicende di un ex compagno di Montalbano, Salvatore Aguglia, che perde la testa e comincia a sparare a chiunque gli capiti a tiro. Il mistero della presunta follia terrorizza il paese e solo Montalbano potrà risolvere la situazione.
Ne “I due filosofi e il tempo”, si studia il caso di un filosofo che viene accusato di aver picchiato una prostituta solo per il semplice gusto di provare piacere; l’uomo però viene scagionato da un suo amico, ma il fatto non convince Montalbano che, dopo accurate ricerche e indagini, risolverà il caso.
“Cinquanta paia di scarpe chiodate” narra della morte di Casio Alletto che viene trovato privo di vita con evidenti segni in faccia delle impronte di scarpe chiodate. Un caso enigmatico da risolvere per l’abile commissario siciliano.
Ne “Il topo assassinato”, Montalbano indaga stranamente su un topo morto che ha colpito lo sguardo del commissario durante una passeggiata sul molo di Vigata: il corpo dell’animale presentava delle deformazioni assai inquietanti. Infatti, il parere del medico legale riportava la frase: “è stato gassificato”. Un nuovo ed affascinante caso da risolvere per il noto commissario.
In “Un Angolo di Paradiso”, Montalbano, seguendo le indicazioni del suo secondo e amico, Mimì Augello, decide di portare la sua amata Livia, in vacanza a Vigata, in una desolata ma splendida baia distante non molto via mare. Giunto sulla spiaggia, il commissario, dopo aver ammirato la bellezza del luogo, scoprirà terribili indizi.
Nel racconto “Capodanno”, si parla della morte di un uomo che era proprietario di un albergo insieme alla moglie. Il caso è nelle mani del vice Augello, dato che Montalbano si trova a letto con una febbre altissima, ma ciò non lo desisterà dal risolvere il caso, scavallando l’amico e collega.
Nel penultimo mini romanzo, dal titolo “Lo scippatore”, Montalbano, mentre si trova fuori Vigata per un convegno, subisce un tentativo di scippo, ma il ladro non sembrava dimostrare interesse verso il denaro, quindi il furto sembra inspiegabile. Da lì inizia il caso per il commissario.
Nell’ultimo racconto del libro, “Movente a doppio taglio”, si indaga sulla morte di Attilio Gambadella e del ritrovamento del suo presunto testamento. Un nuovo e difficile caso da risolvere per lo staff operativo del Commissariato di Vigata.
Un mese con Montalbano in televisione
“Un mese con Montalbano” ottenne un successo strepitoso sia in termini di critica che di vendite e ne seguì pure la realizzazione della produzione televisiva “Il Commissario Montalbano” prodotta dal 1999 e trasmessa dalla Rai (con protagonista Luca Zingaretti).