Truman, un vero amico è per sempre: recensione del film
Truman è un film del 2015 diretto da Cesc Gay, regista spagnolo il cui vero nome è Francesc Gay i Puig. Il titolo del film, uscito in Italia nel mese di aprile 2016, è “Truman – Un vero amico è per sempre”. I protagonisti del film sono Ricardo Darín e Javier Cámara.
Approfondimento
Premi
Il film Truman ha ricevuto 5 premi Goya, l’Oscar spagnolo, per le categorie più importanti (Miglior Film, Miglior Regia, Miglior Attore Protagonista e Non protagonista, Miglior Sceneggiatura originale) oltre ad ottenere numerosi altri riconoscimenti tra cui il Premio ex aequo Miglior Attore al Festival di San Sebastian per i suoi straordinari interpreti Ricardo Darin e Javier Camara.
Trailer
Truman, un vero amico è per sempre: trama e commento al film
Una mattina, molto presto, Tomás parte dal Canada per tornare nella sua Madrid. Non è un viaggio di piacere, anche se deve incontrare il suo migliore amico, Julián. Quando i due si incontrano, subito viene svelato il motivo del viaggio: Julian sta male e gli rimane poco tempo da vivere.
Tomas sa che l’amico non vuole curarsi. Cerca di convincerlo, ma per poco, poi si concentra sui quattro giorni che dovranno passare insieme. Julian è un attore brillante, mentre Tomas è un uomo generoso e devoto all’amico.
Si completano a vicenda e la loro amicizia, che non ha tempo né ipocrisie, si esprime con la naturalezza di un rapporto riuscito e che deve affrontare la morte, non solo come dolore, ma anche come separazione.
La forza del film è nella delicatezza del regista, il quale riesce a raccontare un’amicizia che deve affrontare la morte senza soccombere all’ ipocrisia o facili soluzioni, ma facendo intuire quanto profondo sia il rapporto fra Tomas e Julian.
Entrambi i personaggi, che non sono interpretati in modo straordinario, presentano e raccontano la loro amicizia come se questo sentimento fosse più importante delle loro personalità. Il loro rapporto, nato tanti anni prima, diventa allora il protagonista del film.
E mentre i due attori cercano di sottrarsi dal racconto, la sceneggiatura riesce a tenere un buon ritmo narrativo fino alla fine.
Il titolo richiama il nome del cane di Julian, Truman, il quale deve essere affidato a qualcuno perché il suo padrone non se ne può più occupare e che diventa l’ago della bilancia di questa separazione.
L’unica cosa che conta nella vita sono le relazioni. L’amore, la famiglia, io e te, Truman e io.
Tratta dalle frasi del film Truman
Julian ha un figlio, Nico, per il quale ha un affetto profondo e che Tomas lo aiuterà a rivedere in questa difficile circostanza.
Altro aspetto importante è come viene vissuta la malattia. Non prende mai il sopravvento nel racconto, benché sia una presenza ingombrante che definisce il tempo e delimita il futuro dei personaggi.
L’interpretazione dei due attori, Ricardo Darin nella parte di Julian e Javier Camara nella parte di Tomas, non mi è piaciuta e non lascia traccia, mentre i personaggi evocati dai due attori ricordano molte amicizie nate in giovinezza e che continuano nel tempo, senza giudizio e senza prevaricazioni, ma accompagnando l’evolversi della vita di ogni essere umano.