Toni Servillo: “Il cinema ti fa volare, ma il teatro ti riporta con i piedi per terra”
Alla Mostra del Cinema di Venezia che si è conclusa da poco, Toni Servillo è stato il “sovrano” indiscusso del red carpet. Sono tre i film in cui il noto attore ha potuto affermare la sua indiscussa bravura e professionalità: “E’ stata la mano di Dio” di Paolo Sorrentino (premiato con il Leone d’argento), “Ariaferma” di Leonardo Di Costanzo in coppia inedita con Silvio Orlando, e “Qui rido io”, del regista Mario Martone.
Non c’è da stupirsi, quindi, se di recente il New York Times l’abbia definito il “settimo attore più bravo del secolo”.
In un’intervista rilasciata al settimanale “Elle”, Servillo ha parlato del suo rapporto con il regista Paolo Sorrentino e del suo forte legame con il teatro.
Di Sorrentino mi considero il fratello grande, lui stesso l’ha detto, abbiamo girato sei film insieme e nel momento in cui ha deciso di raccontare una storia così privata come la perdita traumatica dei genitori, la sua richiesta che fossi io ad interpretare il padre mi è parsa naturale, mi ha commosso e aggiunto qualcosa di ancor più speciale alla nostra relazione.
Alla domanda Meglio il teatro o il cinema? l’attore originario di Afragola (Na) ha risposto:
Le racconto un episodio esemplare. Il giorno prima del trionfo di “La grande bellezza” agli Oscar, ero su un palcoscenico a Bari a recitare Eduardo De Filippo. Sono volato a Los Angeles per vivere quei due meravigliosi giorni, e la sera successiva ho debuttato a Padova con la mia compagnia. Il cinema può farti volare, ma il teatro ti riporta ogni volta con i piedi per terra.
Una serata che va storta ti getta nella disperazione perché un brutto spettacolo è un appuntamento mancato, una delusione sentimentale inflitta al pubblico, che può deciderti di lasciarti per sempre. A teatro il patto con lo spettatore è più esclusivo, ma il cinema è il sogno di cui non si può fare a meno.