Differenza tra tisana, infuso e decotto

La tisana viene definita come una preparazione liquida di erbe con proprietà medicamentose, destinate ad essere somministrate per via orale. Si può preparare con una o più piante medicinali, ovvero vegetali che contengono, in uno o più dei loro organi, sostanze che possono essere utilizzate a fini terapeutici o preventivi. Il fitocomplesso della pianta medicinale è l’insieme di tutte le sostanze dotate di attività terapeutica e medicamentosa, ovvero i principi attivi estratti dalla pianta. Solitamente si usano al massimo 5 tipi di erbe per ogni tisana.

Tisana
La tisana è una preparazione liquida di erbe con proprietà medicamentose

Caratteristiche della tisana

Il termine tisana deriva dal greco ptisane, ovvero “orzo macinato”, da ptisso, con il significato di pesto, trito, macino; era un decotto di orzo macinato che i Greci somministravano alle persone malate. La tisana può avere proprietà diuretiche, digestive, depurative, ipotensive, sedative, afrodisiache e molte altre, grazie alle caratteristiche delle diverse piante che vengono utilizzate e dall’interazione tra i loro diversi componenti.

Nella tisana distinguiamo il remedium cardinale, ovvero il rimedio di base, l’erba dominante con principi attivi efficaci per il disturbo che si vuole curare; l’adiuvans, ovvero l’adiuvante, che si combina con l’erba principale, favorendone l’assorbimento; il costituens, o complemento, che migliora l’aspetto della tisana e il corrigens, o correttore, che ne migliora le caratteristiche organolettiche, ovvero le qualità percepibili attraverso uno o più organi di senso (sapore, consistenza, fluidità, ecc.)

Metodi di estrazione dei principi attivi

A seconda del metodo di estrazione dei principi attivi contenuti nei vari elementi che compongono la pianta (radice, fiore, frutto, foglie, corteccia, semi) si possono distinguere diversi tipi di tisane: infuso, decotto e macerato. Tutte queste preparazioni rientrano nella categoria degli idroliti, ovvero le preparazioni in cui l’acqua è il veicolo utilizzato per l’estrazione dei principi attivi. La scelta del più idoneo metodo estrattivo dei principi attivi dipende dalle caratteristiche dei componenti della pianta e dei principi attivi che si desiderano estrarre.

Tisane
Si possono distinguere diversi tipi di tisane: infuso, decotto e macerato

La differenza tra infuso, decotto e macerato consiste quindi nella scelta degli elementi che compongono la pianta e nel metodo con cui vengono preparati. Per preparare una tisana si utilizzano sia le parti tenere, come fiori e foglie, che quelle legnose, resistenti e dure, come radici, cortecce e semi.

Per prima cosa è necessario tritare e sminuzzare le erbe essiccate scelte per la preparazione della tisana, in “taglio tisana” appunto, usando un mortaio preferibilmente in pietra o in marmo, evitando che le erbe vengano in contatto con parti metalliche o lame che possono alterarne i componenti. Importante è altresì non ridurre le erbe in polvere, poiché risulterebbe difficile colarle. Le erbe sminuzzate dovranno essere poi conservate in barattoli di vetro chiusi ermeticamente e al riparo dalla luce.

LEGGI ANCHE  Differenza tra zuppa e minestra

Infuso

L’infuso è la preparazione ideale per le parti tenere della pianta, fiori e foglie, le più delicate, che vengono poste in un recipiente e sulle quali viene versata acqua bollente; dopo averle lasciate in infusione per un lasso di tempo che varia dai 5 ai 20 minuti in un recipiente con coperchio, si filtra l’infuso e si beve.

Decotto

Per il decotto si utilizzano solitamente le parti legnose, più dure, poiché la bollitura prolungata non ne deteriora i principi attivi. Si inizia mettendo le parti scelte in acqua fredda, portandole poi ad ebollizione in un recipiente con coperchio; dopo la bollitura, che varia dai 5 ai 30 minuti, si lascia riposare per 10-15 minuti ed infine si procede al filtraggio per ottenere la bevanda pronta per essere consumata.

Macerato

Nel macerato, l’estrazione del principio attivo è fatta a freddo per un periodo che varia da alcune ore a diverse settimane. Le parti della pianta vengono poste in acqua fredda, in un recipiente con coperchio, lasciando riposare per diverse ore o settimane. Prima di essere consumata, la bevanda deve essere filtrata per eliminare i residui.

Tisane
Per tritare e sminuzzare le erbe essiccate scelte per la preparazione della tisana si utilizza un mortaio preferibilmente in pietra o in marmo, senza però ridurle in polvere

È quindi fondamentale scegliere il tipo di preparazione adeguata: un decotto danneggerebbe le parti più delicate della pianta, mentre un infuso non estrarrebbe i principi attivi delle parti più dure. La preparazione di una buona tisana dipende dall’essere ben informati sulle proprietà di ciascuna pianta e sulla possibilità di usarne le varie parti. I tempi di infusione e bollitura sono molto variabili, poiché ogni pianta e ogni parte di essa necessita di tempi differenti per non alterare l’efficacia medicinale. Fondamentale è assumere la tisana subito dopo la preparazione, per evitare che i principi attivi si volatilizzino. Per questo motivo le tazze o i recipienti di preparazione sono spesso dotati di coperchio.

Fitoterapia

La preparazione di tisane fa parte dell’antica pratica chiamata fitoterapia, che propone rimedi naturali utilizzando piante o estratti di esse per la cura o la prevenzione di svariate malattie o per il mantenimento del benessere. La fitoterapia applica le stesse regole della medicina, analizzando i vari componenti chimici delle piante e le relative proprietà terapeutiche.

Nel mondo c’è un ordine naturale di farmacie, poiché tutti i prati e i pascoli, tutte le montagne e colline sono farmacie (Paracelso)

Rimedi naturali
Rimedi naturali

Ci siamo impegnati per scrivere questo articolo. Speriamo ti sia piaciuto. Se ti è stato utile, lascia un messaggio in fondo.

Speriamo questo articolo ti sia servito. Noi ci siamo impegnati. Lascia un commento, per favore: