The Nun, La vocazione del male: recensione del film

Il titolo completo è “The Nun – La vocazione del male”. Realizzato nel 2018 dal regista inglese Corin Hardy, si tratta di uno spin-off di “The Conjuring – Il caso Enfield”. La storia ruota intorno alla malefica presenza di un demone che assume le sembianze di suora Valak, antagonista del film Il caso Enfeld, che tra l’altro è il sequel del film Annabelle (in un altro articolo abbiamo invece parlato del film Annabelle 2: Creation).

The Nun
The Nun – La vocazione del male: immagine tratta dalla locandina del film

The Nun, trailer del film

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Trama e riassunto

Siamo nel 1952. Durante una notte nebbiosa e particolarmente spettrale due suore scendono nei sotterranei dell’Abbazia di St. Carta, in Romania. Una delle due sorelle viene aggredita da una forza oscura mentre l’altra fugge nella sua stanza, dalla quale dopo poco si impiccherà gettandosi fuori dalla finestra. Prima di farlo osserva terrorizzata una suora – che ha le sembianze di Marilyn Manson – con abito religioso avvicinarsi alla porta della sua stanza.

Nella scena successiva un giovane francese, che non si sa per quale motivo si trovi nei pressi di un’abbazia rumena, trova il cadavere della suora.

In Vaticano, dopo solo un giorno, alcuni alti prelati convocano un prete specializzato in esorcismi. La sua missione è recarsi all’abbazia e scoprire quello che è accaduto. Con lui c’è una novizia di nome Irene. La novizia è necessaria perché nell’abbazia si trova un convento di suore di clausura al quale non può accedere il prete.

I due personaggi sono caratterizzati bene. Lui, Padre Anthony Burke, è un prete dal passato tormentato: durante un esorcismo infatti un ragazzino è morto. Il suo ricordo lo tormenta e sarà un facile appiglio per il malefico che dovranno affrontare nell’abbazia. Lei, Suor Irene, invece è una novizia determinata e dalla fede incrollabile; ma le umiliazioni che ha subito dalle consorelle l’hanno resa meno consapevole della sua forza.

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The Nun - film horror

Il primo incontro una volta giunti in Romania è con l’improbabile giovanotto francese, che ha deciso di trasferirsi in un villaggio di contadini per aiutarli. In realtà i suoi paesani non sembrano amarlo particolarmente e non vogliono parlare per nessuna ragione al mondo del monastero. Una volta giunti davanti al portone d’ingresso, i tre personaggi, trovano ancora del sangue fresco dove prima c’era il cadavere della suora. E da questo momento inizia la lotta contro il maligno.

Suor Irene: Quando ero piccola avevo delle visioni e ogni volta che finivano qualcosa mi rimaneva impressa nella mente.

Padre Anthony Burke: Cosa vedevi?

Suor Irene: Vedevo una suora.

Commento al film

Il film è apparentemente debole nella regia, soprattutto per quanto riguarda quelle sfumature di tensione e di colpi di scena che dovrebbero preparare lo spettatore all’evento più pauroso. In realtà la narrazione ha un buon ritmo e anche nel finale la lotta non risparmia nemmeno la tensione.

Personaggi, narrazione e ritmo vanno bene e divertono mentre alcune ingenuità come la nebbia nel monastero e la scenografia da Frankenstein Junior rendono meno intrigante il film. Tutto sommato – e ironie a parte – anche se alcune scene sembrano non volutamente grottesche, è un film horror che vale la pena di essere visto.

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Fulvio Caporale

Fulvio Caporale è nato a Padova e vive a Milano. Laureato in Scienze Politiche svolge la professione di consulente editoriale e pubblicitario. Collabora con case editrici e giornali cartacei e online occupandosi di libri, arte ed eventi culturali. Ha tradotto testi letterari e tecnici dallo spagnolo, dal portoghese, dall'inglese e dal catalano.

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