Segreto di Pulcinella: da dove deriva il modo di dire
Fra i proverbi italiani la metafora Il segreto di Pulcinella è tra le più famose e universalmente note. Si sprecano le frasi del tipo:
– “Ah non lo sapevi? Ma sì, certo che ne eri a conoscenza!”
– “Beh, me l’aveva detto un comune amico, raccomandandomi di non farne parola con nessuno”.
– “E invece l’amico non l’ha detto solo a te, ma è venuto a confidarlo anche a me, facendomi la stessa raccomandazione. E come vedi, lo sappiamo tutti, è proprio il segreto di Pulcinella”.
Ed eccone spiegato il significato: un segreto, “non segreto”, perché ormai di pubblico dominio, ma che tutti fingono di non sapere.
Approfondimento
La nascita di Pulcinella
Le sue origini sono misteriose. Le voci più accreditate portano all’attore Silvio Fiorillo, che verso la fine del 1500, scrisse la prima commedia in cui fa per la prima volta la comparsa la maschera di Pulcinella. Ai suoi tempi, Silvio Fiorillo, fu ispirato da un contadino di Acerra con un lungo naso e la pelle quasi bruciata da sole.
Ma può anche essere credibile una seconda ipotesi che affida alla variante di un cognome partenopeo l’origine di una delle maschere più famose e importanti del mondo, rappresentata spesso come burattino e marionetta.
Il modo di dire
Il segreto di Pulcinella nasce, quindi, verosimilmente nel mondo della commedia dell’arte facendo riferimento proprio al celebre personaggio.
Pulcinella è la maschera napoletana per eccellenza, una delle più popolari e antiche. Conosciuta sin dai tempi degli antichi romani e sparita con l’avvento del Cristianesimo; rifà la sua comparsa nel 1500, proprio con la commedia dell’arte.
E’ probabile che Fiorillo si sia limitato solo scrivendo la sua commedia a dare un volto nuovo alla “maschera”.
Rappresentazione e carattere di Pulcinella
Pulcinella nel dialetto napoletano viene chiamato pulliceniella o pulceniella . È rappresentata con:
- un largo camicione;
- calzoni bianchi da facchino;
- cappello biforcuto;
- maschera nera;
- baffi.
È un personaggio pigro, indolente, per nulla intelligente, molto opportunista, ironico, sfacciato e chiacchierone.
La maschera partenopea, rappresenta l’uomo semplice che cerca di affrontare tutti i suoi problemi con leggerezza e superficialità.
E’ un personaggio contraddittorio, pronto a prendersi gioco di sé stesso e degli altri, soprattutto dei potenti.
Pulcinella è un servo furbo, goloso ed eternamente affamato. Credulone, litigioso, arguto, un po’ goffo nel camminare e pronto a tramare imbrogli e a far dispetti.
Segreto di Pulcinella: cosa nasconde?
È un personaggio chiacchierone, ironico, sfacciato, che oltre alle sue origini, racchiude il significato misterioso della sua maschera fra l’ermafroditismo e la morte.
L’ermafroditismo:
- nella parte superiore reppresenterebbe la parte maschile;
- quella rotonda, la parte femminile.
La miseria rappresenta la morte e la sfortuna, anche se il cappello della maschera è a forma di cornucopia, notoriamente, indice di fortuna e prosperità.
Prendersi gioco dei potenti è una sua abitudine, come quella di svelare, anche con ingenuità, i retroscena delle confidenze a lui rivolte in segreto.
Affidiamo la chiusura a una bella sintesi di Agatha Christie:
Un segreto di Pulcinella è un segreto che tutti sanno. Per questa ragione, quelli che non lo conoscono non ne sentiranno mai parlare… perché se qualcuno è convinto che voi sappiate una cosa, non ve la viene a raccontare!
Agatha Christie, Fermate il boia
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