San Paolo
Nato nel 5-10 d.C. a Tarso (un territorio corrispondente all’odierna Turchia meridionale, confinante con la Siria), San Paolo è uno dei discepoli che ha maggiormente contribuito, insieme a Pietro, alla diffusione del Vangelo nei Paesi mediterranei di quel tempo. Si potrebbe dire che è stato un vero e proprio missionario, pur non avendo conosciuto personalmente Gesù. Paolo conosce la lingua e la cultura greca, ma fin da giovane riceve un’educazione giudaica. Il suo nome ebraico è Saul, che significa “implorato a Dio”.
Gli Atti degli Apostoli descrivono Paolo come un feroce persecutore di chiunque segue il Cristianesimo, un inflessibile sostenitore della religione dei Padri che, a causa del suo fanatismo, costringe molti cristiani a lasciare Gerusalemme per cercare rifugio a Damasco.
Proprio mentre sta raggiungendo la città siriana il Signore appare a Paolo, e gli chiede il motivo della persecuzione e dell’odio che nutre verso i cristiani.
Gli uomini che sono con lui si spaventano, restano senza parole di fronte all’avvenimento, di cui però non riescono a dare una spiegazione. Per tre giorni Paolo rimane in uno stato di choc, sconvolto e attonito rispetto a ciò che gli è accaduto, e per di più i suoi occhi non riescono più a vedere.
Mentre si trova a Damasco si avvicina a Paolo il capo della comunità cristiana, chiamato Anania, che gli rivela di essere stato mandato direttamente dal Signore per fargli recuperare la vista e colmarlo di Spirito Santo. Dopo di che Anania impone la mano sulla fronte di Paolo, e dopo averlo battezzato questi recupera la vista.
Nei giorni seguenti Paolo visita la Sinagoga e racconta a tutti la sua conversione, destando gioia tra i cristiani di Damasco e suscitando ovviamente lo sconcerto tra gli ebrei, che pensano sia impazzito.
Da quel momento in poi la vita di Paolo cambia profondamente, e dopo essersi ritirato a meditare per tre anni nel deserto, diventa un apostolo, un testimone di Cristo che insegna alla gente la sua dottrina. Paolo compie più di un viaggio apostolico, ma poi a Gerusalemme viene arrestato a causa di alcuni scontri con i suoi oppositori ebrei.
Ad un certo punto, per vari motivi, i discepoli lo lasciano solo e nel 66 il tribunale di Roma lo condanna a morte perché seguace di Cristo: Paolo viene decapitato nel 67, ed il suo corpo martoriato è seppellito dove oggi sorge la Basilica di San Paolo fuori le Mura.
La Chiesa romana e cattolica nomina i Santi Pietro e Paolo come patroni della città di Roma, essendo i considerati i due fondatori della religione cristiana a Roma. La liturgia celebra la festività dei Santi Pietro e Paolo il giorno 29 giugno di ogni anno.
San Paolo è anche il patrono di Malta e dal 1914 anche della Grecia, in suo onore sono dedicate chiese e basiliche in ogni parte del mondo. San Paolo viene invocato come protettore dei cestai e dei cordai, in caso di cecità, quando si verificano le tempeste di mare, e per guarire dai morsi di serpente.
San Paolo è l’autore di diverse lettere in cui esprime il suo pensiero (nel Nuovo Testamento ce ne sono tredici, ma solo sette sono attribuibili sicuramente a lui). Da queste lettere si ricavano importanti informazioni anche sulla sua vita, infatti gli studiosi si sono soffermati più su queste che su altro.