L’uomo che Ride: riassunto del romanzo di Victor Hugo

L’uomo che ride di Victor Hugo, è senza dubbio, l’opera più notturna, onirica e visionaria del padre indiscusso del grottesco che scava nei più reconditi moti dell’animo umano.

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Introduzione

Pubblicato nell’aprile del 1869, il romanzo è ambientato in un’Inghilterra settecentesca, cupa e livida di due orfani allevati da un’originale figura di filosofo/girovago. Nell’opera, uno dei personaggi principali Gwynplaine, rappresenta, ancora, quell’emblema della natura duale dell’uomo, straziato dal lacerante binomio “luce-tenebre”, in un costante percorso pieno di inquietudine e mistero.

L'uomo che ride, di Victor Hugo (1869)
La copertina di un’edizione italiana del romanzo “L’uomo che ride”, di Victor Hugo

Alcune parti del libro evidenziano il parassitismo e l’opulenza in cui vive la nobiltà di quell’epoca, contro la povertà del popolo. Victor Hugo, prende come spunto e punto di riferimento gli strati più umili della società, quei suoi “miserabili”, rappresentanti la vera umanità che deve essere narrata con un costante intreccio di tetre atmosfere, descrizioni dettagliate e soliloqui.

Gwynplaine, il protagonista del romanzo è dilaniato dall’insormontabile contrasto tra ciò che egli è e ciò che invece appare. Dietro al suo personaggio, dall’aspetto ripugnante, con il suo eterno e malinconico ghigno ed al di là della sua condizione di saltimbanco, si nasconde invece una personalità ingenua che non può lasciare indifferente il lettore di fronte alla serie di avvenimenti funesti che lo metteranno a dura prova e che lo allontaneranno dai suoi punti fermi.

Impossibile, non amare il capolavoro di Hugo che attraverso il personaggio principale, ci conduce passo dopo passo verso un finale inaspettato. La molteplicità di eventi, si amalgama con la raffinatezza del linguaggio tipica di quel tempo usata dallo scrittore.

L’uomo che Ride di Victor Hugo, seppur non totalmente apprezzato in quel periodo, resta ancora oggi, uno dei romanzi più discussi dei nostri tempi. Il romanzo è molto più cupo e terribile dei Miserabili, un vero capolavoro dell’autore dove non c’è risoluzione dell’intreccio, nessun pentimento, nessuna giustizia letteraria.

Victor Hugo
L’autore francese Victor Hugo

L’uomo che Ride: riassunto del libro

I personaggi de “L’uomo che ride” sono naufraghi, vagabondi, deformi e menomati che vengono inghiottiti da oscure maree. “Il mare e la sorte si agitano sotto lo stesso soffio“. La storia narra di una banda di fuorilegge “i comprachicos”, che decide di salpare con la propria nave nonostante le avverse condizioni meteorologiche, incuranti del pericolo. Da lì a poco la nave affonda; l’unico che sopravvive alla tempesta è un bambino di dieci anni rimasto a bordo. I “comprachicos” però, prima di morire, affidano ad un messaggio contenuto in una bottiglia, il segreto di cui sono gli unici detentori.

Intanto il bambino, scampato alla tempesta, è alla costante ricerca di un luogo sicuro dove trovare un riparo ed un aiuto. Il ragazzo dapprima si imbatte in un cadavere di un uomo impiccato e successivamente sotto la neve trova una donna morta di freddo, che tiene in grembo una neonata ancora fortunatamente viva.

Prende con sé la neonata e riesce a raggiungere un carrozzone nomade, quello di Ursus. Ursus, si occupa sin da subito dei due sventurati. L’uomo vive in una piccola baracca a due ruote con il suo amico, lupo addomesticato, Homo. Ursus è un vagabondo, un po’ filosofo, un po’ poeta e un po’ medico.

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Il lettore attraverso questa figura, scopre che il ragazzo è stato mutilato dai “compracihos” e che a causa loro, gli è rimasta impressa sul volto una smorfia perenne che fa di lui un “uomo che ride” e che la piccola neonata è cieca.

Seconda parte

Passa il tempo e l’uomo Gwynplaine ha ormai 25 anni, mentre la ragazza Dea, ne ha 16. La vita famigliare procede per il meglio, fino a quando la viziosa duchessa Josiane, sorellastra illegittima della Regina Anna, s’innamora dell’ “uomo che ride”. Gwynplaine è ora combattuto tra l’amore puro di Dea e l’attrazione sensuale per la duchessa Josiane ma le cose peggiorano ulteriormente quando viene prelevato da un funzionario di giustizia “Wapentake” e messo sotto arresto.

L’uomo finisce davanti al cospetto di un condannato a morte di nome “Hardquanonne”, che riconosce in lui, il bambino che ha sfigurato e che rivela il segreto dalla pergamena racchiusa nella bottiglia. Gwynplaine viene a conoscenza della verità, quella di essere il figlio ed erede di un pari d’Inghilterra, Lord Linnaeus Clancharlie, e di essere stato mutilato per ordine del Re dai “comprachicos”, affinché non si potesse risalire alla sua vera identità. Gwynplaine, è felice, ora può impossessarsi finalmente di ciò che gli spetta e vivere la sua vita.

Viene condotto quindi alla Camera dei Lord per l’investitura ufficiale, ma, dopo il suo intervento contro l’aristocrazia accusata di indifferenza nei confronti del popolo sofferente, viene deriso e insultato da tutti i membri dell’assemblea. Decide così di tornare alla sua vita nomade da Ursus e da Dea ma non li trova, ignaro che sono stati colpiti da un ordine d’espulsione.

Finale

Disperato, Gwynplaine vaga per le vie di Londra fino a quando trova in circostanze fortuite, il lupo Homo, che lo conduce fino alla nave dove si sono imbarcati Dea e Ursus. Ritrova così i suoi cari ma la sua amata Dea, ha problemi cardiaci e di lì a poco muore, gettando il protagonista nella più cupa disperazione. Infine, in preda al dolore, decide di buttarsi nelle acque fredde della Manica, per raggiungere nell’aldilà la sua amata Dea.

Il romanzo termina con queste parole:

La notte era fitta e sorda, l’acqua era profonda. S’inabissò. Scomparve con una cupa calma. Nessuno vide né udì nulla. La nave continuò a navigare e il fiume a scorrere.

Al cinema

Il mondo cinematografico ha trasposto la storia in diverse occasioni.

  • L’uomo che ride (1909), è un film francese del quale però non si hanno più copie.
  • Das grinsende Gesicht, di Julius Herzka, film tedesco del 1921.
  • L’uomo che ride (The Man Who Laughs), di Paul Leni, film muto del 1928.
  • In Italia: L’uomo che ride, di Sergio Corbucci (1966). Qui la vicenda si svolge nell’Italia di Lucrezia Borgia.
  • Black Dahlia, film del 2006 di Brian De Palma è un giallo in cui la figura dell’uomo che ride ha un ruolo chiave per risolvere il caso.
  • L’uomo che ride (L’Homme qui rit) di Jean-Pierre Améris, film del 2012.

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Stefano Moraschini

Stefano Moraschini lavora sul web dal 1999. Ha fondato Biografieonline.it nel 2003. Legge e scrive su, per, in, tra e fra molti siti, soprattutto i suoi, tra cui questo. Quando non legge e non scrive, nuota, pedala e corre. È degustatore professionale e giudice internazionale di birre e formaggi. Copywriter e storyteller, aiuta le persone a posizionarsi sul web raccontando la loro storia. Puoi metterti in contatto con lui su Instagram, LinkedIn, Facebook.

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