Orlando Furioso: analisi e riassunto
Composto da quarantasei canti, il poema cavalleresco intitolato “Orlando Furioso”, scritto da Ludovico Ariosto, è la continuazione di un’opera di Matteo Maria Boiardo, l’Orlando Innamorato, che lo scrittore lasciò incompiuta.
Il poema epico “Orlando Furioso” venne pubblicato per la prima volta il 22 Aprile 1516, e racconta le vicende del cavaliere Orlando innamorato di Angelica e la storia d’amore tra Ruggero (che è saraceno) e Bradamante, che invece è una donna cristiana.
Le storie si inseriscono nello scorcio generale della guerra scoppiata tra Saraceni e Cristiani. Il poema si apre infatti con l’invasione della Francia da parte del re saraceno Agramante, che poi viene sconfitto definitivamente sconfitto sull’isola di Lipadusa dalle truppe di Carlo Magno.
Orlando è un cavaliere cristiano perdutamente innamorato della bellissima Angelica, che però è contesa anche dal cugino Rinaldo. La donna, affidata al Duca di Baviera, viene promessa in sposa a colui che riuscirà a sconfiggere Argalia (che è il fratello di Angelica, nonché principe del Catai). Un cavaliere pagano, chiamato Ferraù, riesce nell’intento. A questo punto Angelica decide di fuggire dall’accampamento in cui si trova: alcuni cavalieri la inseguono, tra cui Rinaldo e Orlando di lei innamorati.
Durante la fuga Angelica si imbatte in un cavaliere saraceno, che si chiama Medoro. I due si innamorano e scappano insieme. Prima però, incidono i loro nomi su un albero. Quando Orlando arriva nel luogo in cui la coppia ha suggellato il loro amore, resta allibito e il dolore per Angelica lo conduce alla pazzia. Lo sconforto porta il cavaliere ad errare senza meta per la Spagna e la Francia, attraversando a nuoto lo stretto di Gibilterra.
Grazie al guerriero Astolfo, che riesce a domare il cavallo alato ippogrifo, Orlando riesce a recuperare il senno perduto, che si trova sulla luna. Intanto Angelica e il suo amato Medoro riescono a fuggire in Catai.
Altra vicenda d’amore assai avvincente è quella tra Bradamante, sorella di Rinaldo, ed il cavaliere saraceno Ruggero, che daranno vita alla famiglia d’Este. Il mago Atlante si intromette tra i due perché è convinto che l’uomo morirà subito dopo le nozze. Il mago imprigiona il guerriero in un castello incantato per proibirgli di sposare Bradamante, ma Ruggero riesce lo stesso a convolare a nozze con la sua amata.
I colpi di scena però non finiscono qui: durante il banchetto il principe d’Algeri Rodomonte compare all’improvviso e sfida Ruggero in un duello. L’uomo accusa Ruggero di aver rinnegato la sua fede per poter sposare una donna appartenente alla religione cristiana. Ruggero riesce a uccidere Rodomonte.
Pur essendo lungo e articolato, l’Orlando Furioso è molto scorrevole e ricco di sfumature eleganti che ne fanno un modello di poema epico per tutti i tempi. Il tono utilizzato dall’Ariosto per descrivere i vari personaggi è spesso ironico senza mai eccedere. Il lettore si appassiona alle vicende raccontate, e l’autore passa da una all’altra mantenendo sempre vivi la suspense e il pathos nei confronti dei personaggi.