Riassunto di Delitto e castigo (Dostoevskij)
Delitto e castigo di Fëdor Dostoevskij fu pubblicato nel 1866. E’ uno dei romanzi più interessanti delle letteratura mondiale perché riesce a raggiungere un vertice espressivo cercato ed emulato da decine di autori che negli anni successivi ne hanno copiato il tema centrale. L’intento di Dostoevskij era quello di rappresentare l’animo umano nelle sue molteplici sfumature espressive e di raccontar e il viaggio di un uomo dalla colpa all’espiazione.
In questo romanzo il delitto, la colpa e la pena sono tre momenti diversi, attraverso i quali l’autore costruisce un ritratto profondo e complesso dell’anima e dei suoi riflessi psicologici nell’agire umano.
Trama
Il protagonista di questo romanzo è Raskol’nikov, un giovane intellettuale che ha interrotto gli studi universitari per problemi economici. Ha un carattere cupo e triste, la sua è un’indole solitaria, passa la maggior parte del tempo annoiandosi e sviluppando una visione egocentrica e fortemente individualista di se stesso.
Raskol’nikov non ha mezzi economici e la sua povertà lo spinge a ripensare la morale, costruendo un’etica nella quale può ampliare e modificare i confini della propria libertà individuale. Il male diventa il suo percorso di trasgressione. E nella sua visione di ciò che è bene e di ciò che è male, decide di aiutare la sorella che si deve sposare e non ha i mezzi per farlo, uccidendo un’anziana usuraia per rubarle del denaro. Napoleone è uno dei suoi punti di riferimento e le azioni immorali dell’imperatore dei francesi diventano una giustificazione per le sue azioni.
Raskol’nikov dunque uccide l’usuraia ma mentre commette il delitto è costretto anche ad uccidere la sorella dell’anziana vittima. Il suo gesto, che peraltro gli porta pochi soldi, è un disastro e questo fallimento sviluppa in lui la consapevolezza che la libertà che cercava non è più uno scopo essenziale ma al contrario comincia a rendersi conto dell’errore che ha commesso. Inizia così ad elaborare un forte senso di colpa e decide di andare in più occasioni dal giudice Porfirij Petrovic, il quale si insospettisce per i comportamenti di Raskol’nikov e decide di indagare sulla vita dello studente.
Il giudice è convinto della sua colpevolezza ma vuole raccogliere prove inconfutabili sull’omicidio delle due donne. Nel frattempo Raskol’nikov conosce Sonja, una prostituta che vende il proprio corpo per aiutare la madre indigente. Si innamora della ragazza e attratto dalla sua innocenza e dalla sua umiltà, le confessa il suo delitto. Sonja lo convince a costituirsi e a confessare il duplice omicidio. Raskol’nikov si costituisce e viene deportato in Siberia. Sonja lo seguirà nella sua prigionia.
Delitto e castigo è un romanzo nel quale Dostoevskij racconta la colpa che si manifesta come ricerca del proprio male di esistere e attraverso la colpa e l’ammissione del proprio reato, il protagonista si fa trasportare dagli accadimenti verso un’inevitabile espiazione. Raskol’nikov vuole raggiungere, in fin dei conti, la bontà che si manifesta attraverso la fede, un’unica salvezza dell’uomo.