La Prima Guerra Punica
L’Antica Cartagine e la Repubblica romana sono le due potenze dominanti nel periodo in cui nasce il conflitto, e diventano acerrime nemiche per accaparrarsi la supremazia del Mar Mediterraneo centrale. Gli scontri durano circa venti anni. Teatro delle sanguinose battaglie sono i territori della Sicilia, del Nord Africa e della penisola italiana. La prima guerra punica (il termine “punica” deriva dal nome con cui vengono chiamati in latino gli abitanti di Cartagine, i “Punici”) è la prima delle tre “guerre puniche” che vede contrapposte Cartagine e Roma.
Nel periodo che precede lo scoppio della prima guerra punica Roma riesce a tenere sotto controllo tutta la parte che si trova a sud dell’Appennino tosco-emiliano. Le forze romane sconfiggono tutti i popoli che ostacolano il loro cammino di espansione: Sabini, Etruschi, Volsci. Ormai il successo di Roma sembra inarrestabile, ma pur avendo un esercito molto forte e preparato, deve affidarsi ai Greci e agli Etruschi per le operazioni di mare e gli scambi commerciali.
Dopo che Roma stringe alleanza con gli Apuli per tenere sotto controllo le colonie greche (compresa “Tarentium”, “Taranto”), i Tarantini, per difendersi, sono costretti a chiedere aiuto al re dell’Epiro, Pirro. Questi arriva in Italia per la prima volta nel 280 a.C., con un maestoso esercito formato da guerrieri ed elefanti da guerra. Dopo essere stato sconfitto in Sicilia dai Cartaginesi, Pirro ritorna in Italia nel 275 a.C., ma anche questa volta riporta una bruciante sconfitta da parte dei Romani a “Maleventum”, un luogo che poi viene denominato “Beneventum” dai vincitori per l’ottimo risultato bellico conseguito.
Nel 272 a.C. Roma conquista finalmente Taranto, più tardi aggiunge alle sue conquiste anche la Calabria e la Puglia. Intanto lo scenario in Sicilia è il seguente: dopo aver sconfitto Cartagine ed i Mamertini di Messina, un gruppo di mercenari originari della Campania, lo stratega Gerone II viene eletto monarca, e si allea con Cartagine per allontanare definitivamente la popolazione ribelle.
Mentre Roma espande la sua influenza sulle città della Magna Grecia, Cartagine si sente minacciata nei territori del Mediterraneo meridionale. Essendo una potenza navale, Cartagine si regge su un’economia prettamente commerciale, e quindi mira a non perdere il controllo sul mare.
La causa della guerra
La prima guerra punica scoppia a causa dei Mamertini, mercenari della Campania che, dopo aver assediato Messana (l’odierna Messina), chiedono aiuto sia a Roma che a Cartagine (che occupa già una parte dell’isola) per liberarsi definitivamente dal re Gerone II di Siracusa. I Romani accettano la richiesta perché vogliono mandare via i Cartaginesi dalla Sicilia. Il primo scontro avviene a Milazzo nel 260 a.C.: in questa battaglia i Romani sconfiggono la flotta cartaginese, utilizzando i ponti ribaltabili chiamati “rostri”in grado di agganciare le navi nemiche. Nonostante le battaglie vinte e la superiorità tattica dell’esercito romano, i Romani non riescono ad occupare la Sicilia.
La prima guerra punica si svolge per lo più nell’isola siciliana: il 10 marzo 241 a. C. avviene la Battaglia delle Isole Egadi, che pone fine alla prima guerra punica; Cartagine, dopo oltre vent’anni di scontri deve chiedere la pace a Roma. Solo con questa vittoria definitiva la Sicilia diviene la prima provincia romana. Nel 237 a.C. Roma riesce a conquistare anche la Corsica e la Sardegna. Il console romano Lutazio Catulo impone ai Cartaginesi delle condizioni di pace abbastanza dure: l’impegno di non belligeranza, la cessione dei territori siciliani, la restituzione dei prigionieri romani senza pagare alcun riscatto, il pagamento di un’indennità di guerra abbastanza costosa.
La conseguenza più immediata della prima guerra punica è il tramonto della potenza navale cartaginese: le durissime condizioni di pace impediscono la rinascita della città compromettendo gravemente la situazione economica. Per Roma, invece, la vittoria della prima guerra punica ha come conseguenza l’espansione territoriale oltre il territorio italiano.