Differenza tra pollo e gallo
Oltre al fatidico dilemma se “è nato prima l’uovo o la gallina“, spesso ci chiediamo quale sia la differenza tra pollo e gallo. I due termini, seppur apparentemente simili, presentano delle sostanziali differenze.
Approfondimento
Il pollo
Il termine pollo deriva dal latino pullus, ovvero animale giovane. L’origine di questo animale è già documentata al 4000 a.C. nella piana dell’Indo. Attraverso la Persia, l’animale giunse poi in Grecia e successivamente la sua presenza si diffuse nel resto d’Europa. Il termine pollo è quello generico adottato sia per il maschio che per la femmina.
I polli domestici sono da sempre allevati dall’uomo e utilizzati per diversi scopi: carne, uova, piume. In natura i polli hanno una vita che varia dai cinque agli undici anni a seconda della razza. Negli allevamenti intensivi, i polli da carne vengono generalmente abbattuti all’età di sei-quattordici settimane. Il pollo, a differenza del gallo, viene sottoposto alla castrazione.
Le denominazioni dei polli
I polli assumono diverse denominazioni a seconda dell’età e del peso: sono definiti pollastri fino a 3-4 mesi e con un peso di 600 grammi; definiti pollo di grano fino a 1 anno e 1 kg di peso; assumono poi il nome di pollo o pollastra se presentano una maturità maggiore ed un peso di 1,5 kg circa.
Vengono chiamati galletti se il maschio giovane è di circa sei mesi; viene definito con il termine di gallo ruspante invece quello che ha al massimo dieci mesi di vita. E ancora si usa il termine cappone per indicare l’animale maschio castrato che ha un’età di circa due mesi e che ha un peso che si aggira intorno a 2,5 kg. In ultimo pallanca a indicare un animale giovane e femmina ingrassata fino a 1,8 kg.
Il gallo
Il termine gallo invece indica la specie di appartenenza dell’animale: Gallus Gallus. Il gallo è l’animale con la cresta, definito per eccellenza il re del pollaio.
Il maschio riproduttore del pollo è chiamato gallo, mentre la femmina che produce le uova, gallina. Questo termine è adottato anche per il maschio che possiede invece delle capacità esclusivamente riproduttive (ovvero di perpetuazione della specie).