Pole Dance: cos’è e come si svolgono le lezioni
Si chiama Pole Dance (ovvero danza con il palo) ed è una ginnastica sensuale (e molto impegnativa) che racchiude esercizi di danza e di aerobica grazie all’ausilio di un palo fissato al pavimento, alto 4 metri.
Questa disciplina nasce negli Usa negli anni Ottanta ed è una sorta di danza acrobatica (non va confusa con la lap dance), tanto che richiede una prestazione atletica di base di un certo livello. Non è di solito consigliato iscriversi a corsi di Pole Dance se per anni si è poltrito sul divano. La lezione classica inizia con un riscaldamento di 20 minuti, con esercizi di squat per le gambe e addominali, ma anche allungamenti e stretching. Si passa poi al palo, dove si eseguono esercizi per le gambe e per le braccia. Sono circa 140 le figure previste dalla pole e richiedono forza, resistenza, ma anche flessibilità e coordinazione. È un lavoro davvero completo che consente di bruciare calorie e al tempo stesso di tonificare il corpo intero.
Permette, infatti, di migliorare il tono delle spalle, delle braccia e del petto, lavorando sui punti deboli (come i tricipiti ed eliminando il classico effetto tendina), e ovviamente di addominali e gambe. E poi, cosa importante, snellisce il punto vita. Ha delle controindicazioni? No, nessuna controindicazione.
Come lo Zumba, altra attività collettiva molto diffusa negli ultimi anni, è basata su lezioni di gruppo ed è praticata soprattutto da donne, che sono molto attratte da questa disciplina non solo per mantenersi in forma, ma anche per scoprire la propria sensualità e prendere maggior consapevolezza con il proprio corpo.
Nel video che segue è possibile vedere l’esibizione di Pole Dance che si è svolta sul palco del Festival di Sanremo del 2011 (atlete ballerine: Elisa Di Chello, Sara Brilli, Tamara Tassi, Valeria Parsi).
Come tutte le attività sportive di successo, anche la Pole Dance ha le sue varianti. La più apprezzata è quella in acqua. Si svolge in piscina (l’acqua non supera mediamente il metro) e il palo è più basso di quello tradizionale (2,5 metri contro 4 metri). Gli esercizi sono i medesimi. L’acqua da un lato rende il lavoro più faticoso, dall’altro però facilità l’allenamento. Prima di tutto, quest’elemento rende la lezione più sicura e riduce i possibili traumi e poi amplifica il coinvolgimento muscolare. Anche in questo caso, le lezioni durano circa un’ora e la fase di riscaldamento di solito è composta dai classici esercizi in acqua, tipici dell’aquagym.
Sia che abbiate scelto questa versione sia quella tradizionale, la musica avrà sempre un ruolo importante. Le coreografie (che uniscono alcune delle 140 figure che abbiamo prima citato) sono quasi tutte a ritmo di musica.