Bagnomaria. Cosa significa e perché si dice: scaldare a bagnomaria
Il bagnomaria è un sistema per riscaldare (o cuocere). Un recipiente, che andrà posto sul fuoco, viene riempito di acqua bollente; all’interno di quest’ultimo si posiziona un altro recipiente contenente il cibo.
Quando si riscalda o si cuoce a bagnomaria, il fuoco manterrà in ebollizione l’acqua, che farà scaldare il cibo lentamente e delicatamente, consentendo così di avere un maggior controllo sul grado di cottura. Tale metodo è utilizzato anche per riportare allo stato fluido il miele cristallizzato.
La versione più accreditata attribuisce l’invenzione di questa particolare tecnica di cottura che evita il contatto diretto con il fuoco, a Miriam (nome ebraico di Maria), alchimista e sorella di Mosè ed Aronne, menzionata nel libro dell’Esodo e in quello dei Numeri. Vissuta in Egitto, è considerata nel mondo antico e nel Medio Evo la depositaria dell’arte alchemica del popolo ebreo. Da qui il nome: balneum Mariae in latino medievale, che diviene poi “bagnomaria”.
Bagnomaria, definizione
Acqua bollente entro cui si pone un vaso nel quale si colloca quanto si vuol far cucinare o riscaldare. Nel dare il bagnomaria alle cibarie si faccia attenzione a che l’acqua nel bollire non abbia da allungare, o da guastare le pietanze.
Definizione dal “sapore antico” tratta dal libro “Come posso mangiar bene“, di Giulia Ferraris Tamburini. Pubblicato per la prima volta nel 1900 – fu il primo libro di cucina italiana scritto da una donna.