Perché viene la pelle d’oca?
La pelle d’oca, definita anche cute anserina, consiste nella temporanea comparsa di piccoli rilievi sulla superficie cutanea. La loro formazione è dovuta ad una contrazione involontaria dei muscoli erettori del pelo, ovvero piccoli fasci muscolari che si inseriscono sui follicoli piliferi: piloerezione è infatti il termine usato in fisiologia per indicare la pelle d’oca.
La comparsa della pelle d’oca è causata da stimoli nervosi: il muscolo erettore del pelo è innervato dal ramo simpatico del sistema nervoso autonomo, detto anche sistema autonomo involontario. La contrazione del muscolo è dunque involontaria ed è infatti una reazione automatica che si verifica, per esempio, quando il corpo percepisce un freddo intenso. In questo caso, i muscoli erettori fanno alzare i peli, mentre i condotti delle ghiandole sudoripare e i vasi sanguigni si restringono per limitare la dispersione del calore da parte dell’organismo. Quando il corpo invece percepisce intenso calore ed ha bisogno di raffreddarsi, i muscoli erettori dei peli si rilassano, consentendo alle ghiandole sudoripare di dilatarsi, eliminando così il calore in eccesso attraverso il sudore.
Oltre al freddo e al caldo, vi sono anche altre situazioni nelle quali può verificarsi il fenomeno della pelle d’oca: quando si provano emozioni forti, come la paura, la gioia, l’ammirazione, l’eccitazione sessuale o il ricordo di eventi emozionanti. Anche le unghie che graffiano una lavagna o alcuni tipi di materiale, come il polistirolo, può causare una reazione di forte fastidio che innesca la pelle d’oca.
La pelle d’oca negli animali
Anche in molti mammiferi si può verificare la pelle d’oca: l’istrice, mammifero roditore, quando si sente minacciato, innalza automaticamente gli aculei del dorso. Il medesimo riflesso si presenta nel cane e nel gatto: il drizzarsi dei peli fa in modo che l’animale appaia più grande di quanto sia in realtà, nell’intento di intimidire il possibile nemico. Negli animali ricoperti da pelliccia, il riflesso della pelle d’oca in situazioni di estremo freddo, consente di intrappolare l’aria tra il pelo e la cute, creando un isolante termico che riduce la dispersione del calore corporeo.
Pelle d’oca o di gallina?
Il termine pelle d’oca vuole richiamare l’analogia con l’aspetto che assume la pelle dell’oca senza il suo piumaggio. In altre lingue, per indicare questo fenomeno, si utilizza invece il paragone con la gallina: in spagnolo, piel de gallina; in portoghese, pele de galinha; in rumeno, piele de găină; in francese, chair de poule.