Pago-Pago, vaso di design
Il vaso Pago-Pago fu ideato e disegnato da Enzo Mari alla fine degli anni’60.
Venne prodotto dall’azienda Danese fra il 1969 e il 1994; in seguito venne prodotto da Alessi dal 1997 al 2000.
Il vaso è una delle dimostrazioni più interessanti di praticità ed eleganza.
Pago Pago (che si pronuncia: Pango Pango) è anche il nome di un villaggio nonché capitale delle isole Samoa Americane.
Approfondimento
La praticità
È pratico perché ha due imboccature:
- una più grande per accogliere un mazzo di fiori, più consistente;
- una più piccola per poter inserire un mazzetto più contenuto.
Le due imboccature sono unite da un’unica struttura che permette di girare il vaso per la doppia funzionalità, ma anche di produrlo con un solo stampo, formato da due parti.
Il materiale
Il materiale con cui è realizzato è lo stesso dei mattoncini Lego (invenzione di Ole Kirk Kristiansen): si chiama ABS e permette una certa duttilità per la creazione di prodotti con linee particolari.
L’eleganza
L’eleganza, invece, appartiene alla fantasia del suo creatore, Enzo Mari. Ma appartiene anche alla fantasia di coloro che lo acquistano: viene infatti utilizzato in contesti casalinghi, oppure come oggetto estetico da inserire in un arredamento particolare.
Il vaso Pago-Pago è stato prodotto in colori diversi:
- verde,
- viola,
- giallo,
- bianco,
- nero.
Anche se non tutti sono d’accordo nel considerarlo un vaso particolarmente bello o elegante, per il mio gusto invece è un oggetto molto particolare, dall’eleganza curiosa; di certo è diventato un oggetto da collezione, perché simbolo del design degli anni ’70.