Perché le ostriche si mangiano solo nei mesi con la “R”?
Secondo la tradizione, è buon uso e salutare non mangiare le ostriche nei mesi che non contengono nel loro nome la lettera “R”. L’antico detto viene usato, infatti, per ricordare a tutti il periodo in cui può essere dannoso cibarsi di molluschi crudi.
Approfondimento
Spiegazione
Secondo la tradizione, i mesi senza la “r” nella lingua francese, così come in quella inglese, sono:
- maggio,
- giugno,
- luglio,
- agosto.
Ma il vero problema è essenzialmente il seguente: durante i periodi caldi, è molto più facile che i molluschi vengano a contatto con temperature elevate che possono renderli nocivi per la nostra salute, visto che le ostriche si consumano abitualmente crude.
Qualche secolo fa
Nei tempi indietro, più esattamente nel 1752, furono emesse le prime ordinanze che vietavano, in Francia, il commercio di ostriche durante i periodi più caldi. La prima ordinanza fu emessa dalla Polizia di Parigi.
Da lì in poi, si è diffusa la buona usanza che vieta di cibarsi di ostriche nei mesi senza la erre, nonostante si trovino in tutti i mesi dell’anno. La tradizione è arrivata ed è in uso anche ai giorni nostri, nonostante l’introduzione dei moderni sistemi di refrigerazione che permettono alle nostre ostriche di non deteriorarsi e di conservarsi sempre in ottimo stato.
Altri motivi
Tra gli altri motivi per cui è preferibile evitare di mangiare ostriche nei mesi estivi, vi è quello strettamente legato alle alghe che si sviluppano e propagano nelle acque marine, soprattutto durante l’estate e che hanno la tendenza a rilasciare in acqua tossine, facilmente assorbibili dai prelibati frutti di mare.
Sono note a tutti le proprietà afrodisiache del mollusco che contiene zinco, produttore di testosterone, e dopamina, un neurotrasmettitore che interviene sul desiderio sessuale.
Per gli amanti, ricordiamo che le ostriche si possono gustare in molti modi:
- crude,
- bollite,
- stufate,
- al vapore,
- appena aperte, con un po’ di limone.