Il ritorno di Neffa: “Con un album in napoletano, torno alle origini”
Sono trascorsi sei anni dall’ultimo disco di Neffa. Il cantautore di origini campane ma cresciuto a Bologna, ha deciso di realizzare uno dei suoi più grandi desideri artistici: un album in napoletano.
“Amarammore” (Numero Uno) è uscito il 2 aprile: si tratta di un disco in napoletano, appunto, che risente delle influenze dei “grandi” della musica partenopea, come Renato Carosone, Pino Daniele e Roberto Murolo, ma “contaminato” da quella rap e trap dei giorni nostri. Una commistione decisamente ben riuscita, che sicuramente i fan del cantautore apprezzeranno in maniera particolare.
Amarammore (Vinile Autografato Edizione Limitata) (Vinile)
Come Neffa ha sottolineato in un’intervista, questo album rappresenta un ritorno alle origini. “Da piccolo mi davano del terrone o del marocchino e non capivo, ma quando ho scoperto la potenza artistica delle mie origini, non ce n’è stato più per nessuno“, ha dichiarato.
“Mi sono allontanato dal rap per fare altro, è un ritmo che mi piace ancora anche se non mi ritrovo tanto con i testi: quando lo facevo io le parole avevano un peso diverso“, ha detto accennando alla scelta di un nuovo tipo di musica.
Rapper di successo come collaboratori
Nel disco Neffa ha voluto la collaborazione di alcuni rapper di successo: oltre a Coez (con cui ha realizzato il singolo che ha anticipato l’album, “Aggio Perzo ‘O Suonno“), ci sono anche Rocco Hunt e Livio Cori.
Circa la genesi dell’album, dopo sei anni dall’ultimo, l’artista campano ha detto: “E’ stata come un’onda che mi ha travolto”, in due mesi, tra fine 2019 e inizio 2020, ho scritto una trentina di canzoni. Venivano fuori come lava colante, pezzi della mia anima che prendevano forma. Anche per questo ho voluto che la copertina del disco fosse un disegno di mio padre. E se all’inizio pensavo di giocare con il napoletano, ad un certo punto è come se il napoletano mi avesse detto: ora gioco io con te“.