Madonna del Granduca: opera di Raffaello
Dal 1504 al 1508, Raffaello, ormai artista indipendente, si trova a Firenze. La città, in questi primi anni del secolo, ricca di fermenti culturali, è un centro vivissimo diviso fra due opposte concezioni artistiche: quella di Michelangelo, che afferma sempre più la sua vigorosa concezione plastica, e quella di Leonardo, che porta al massimo grado le sue ricerche sui valori atmosferici. Il pericolo al quale non sempre gli artisti contemporanei riusciranno a sfuggire è quello di soggiacere alla tentazione di imitare l’uno o l’altro, oppure di cercare un compromesso.
Raffaello Sanzio, pur attentissimo a tutto ciò che avviene attorno a lui, segue un’altra strada, esclusivamente sua. Ciò non significa che trascuri lo studio dei due grandi maestri: le sue opere fiorentine rivelano che soprattutto ha tenuto presente il rapporto ombra-luce di Leonardo. Non, però, nel senso dello sfumato che annebbia l’immagine, annullandone la linea di contorno e facendola vibrare nell’atmosfera, ma usando l’attenuazione della luce per conferire maggiore dolcezza alle figure, senza rinunciare alla bellezza assoluta.
È di questo periodo la Madonna col bambino, detta del Granduca. La Madonna è detta del Granduca perché venne acquistata nel 1799 dal granduca Ferdinando III che l’amava al punto di portarla con sé anche in viaggio.
Torniamo alla descrizione dell’opera. Dal fondo scuro emerge la piramide allungata della Madre che regge il figlio, leggermente ruotante, i contorni ammorbiditi dall’ombra, le forme coordinate reciprocamente, i volti, particolarmente quello di Maria, totalmente idealizzati, pur partendo dalla realtà quotidiana.
Raffaello, osservando i molti aspetti di ogni singola immagine concreta, arriva, con un processo continuo di selezione, all’immagine ideale, nella quale è perciò sempre individuabile la prima. Di qui la facilità di Raffaello di essere apprezzato da persone di qualsiasi livello culturale, malgrado l’alto intellettualismo delle sue figure, nelle quali ciascuno può sempre riconoscere un’immagine familiare.
Raffaello non analizza se stesso o il suo processo intellettuale e pittorico, come Leonardo o Michelangelo. Il rapporto fra le persone è un rapporto di affetti semplici e familiari e la natura circostante è il luogo amico e piacevole dove esse vivono. Del periodo fiorentino di Raffaello sono anche le opere: La Madonna del cardellino, la Deposizione Borghese, la Trinità e Santi, ritratto di Agnolo Doni e Maddalena Strozzi.