La poetica di Leopardi
La poetica di Leopardi è in sintesi la concezione della poesia, che ebbe il poeta italiano. Si distinguono due momenti nella poetica di Giacomo Leopardi: il momento classicistico e il momento romantico.
Il momento classicistico
Negli anni della polemica in Italia tra classicisti e romantici (1816) Leopardi prende le difese del classicismo. Lo fa con una lettera inviata alla Biblioteca italiana. Con la lettera il poeta difende il classicismo. Ma la sua difesa in fondo si trasforma in una prima adesione al romanticismo. Infatti il poeta non difende tutto il classicismo ma solo quello primitivo. Ovvero quello dei poeti più antichi, tra i quali Omero. Poeti che osservano e imitano la natura.
Una concezione diversa dal classicismo di tipo rinascimentale ed arcadico, che si fonda sull’imitazione dei modelli ed è per questo motivo falso e artificioso. Difendendo il classicismo primitivo, il Leopardi si accostava alla teoria vichiana del poeta primitivo e al Romanticismo per il quale la poesia è espressione del sentimento. E ancora quando riconosce nella poesia del Romanticismo l’importanza del “patetico”, sentimento del dolore universale.
Giacomo Leopardi però toglie il merito della scoperta del patetico ai romantici in quanto si trovava già nei classici, in Omero, Catullo, Virgilio, Petrarca, Tasso, che lo esprimevano con misura, al contrario dei romantici che lo esprimevano con esagerazione, esasperandolo con sospiri e lacrime.
Il momento romantico della poetica di Leopardi
La poesia del Leopardi vede il momento romantico quando il poeta fa sua la distinzione dei romantici tedeschi: poesia di immigrazione e di sentimento.
La poesia di immigrazione è considerata la poesia vera, perfetta e inimitabile fatta di miti e di fantasie. Come la poesia di Omero e degli antichi, che credevano nei miti che cantavano. La poesia di sentimento è quella dei tempi moderni e si nutre di affetti e idee filosofiche, morali e sociali.
uno dei pochi che aveva capito che oltre questa vita c'è l 'eternità grande poeta ma grande filosofo..Bellissime le sue poesie..
Uscir di/letto é pena per me,