La Guerra dei Cent’anni
Alla morte del re di Francia Carlo IV, avvenuta senza eredi nel 1328, la nobiltà individua quale successore Filippo di Valois, mentre da oltremanica si fa avanti un altro temerario pretendente al trono: Edoardo III di Windsor, re d’Inghilterra, che accampa diritti sulla corona francese in quanto nipote del defunto sovrano. E’ questa l’occasione che scatena una guerra lunga ed estenuante tra Francia ed Inghilterra, una guerra che durerà oltre un secolo e che per questo sarà detta “dei Cent’anni”.
A rafforzare ulteriormente le ragioni della guerra intervengono i forti interessi che entrambi i contendenti hanno nelle Fiandre che, nel 1340, si ribellano alla Francia offrendo la corona a Edoardo III. Seguono le battaglie di Sluis (o Ecluse) e di Crécy che vedono la Francia soccombente.
Sedici anni dopo Giovanni II il Buono, succeduto a Filippo VI di Valois, subirà una nuova sconfitta dall’esercito di Edoardo III, a Poitiers. Le sconfitte, insieme al sempre più gravoso peso delle tasse per finanziare l’interminabile guerra, hanno intanto generato nella popolazione gravi malumori: il 28 maggio 1358 scoppia a Parigi una jacquerie, un’insurrezione di popolo, che viene tuttavia violentemente repressa ed il suo capo Etienne Marcel ne rimane assassinato. Edoardo III, reso baldanzoso dall’avere nelle proprie mani Giovanni il Buono, fatto prigioniero a Poitieres, organizza una nuova spedizione in Francia nel tentativo di accrescervi i propri possedimenti, avendo sempre quale obiettivo principale quello di impossessarsi della corona. Ma la spedizione, detta chevauchée, si rivela un fallimento: col trattato di Brétigny dell’8 maggio 1360, Giovanni II viene liberato e l’Inghilterra ottiene un terzo della Francia, ma rinuncia alle proprie pretese al trono. Si conclude così la prima fase della Guerra dei Cent’anni, detta “Guerra edoardiana”.
Le ostilità riprendono appena quattro anni dopo, quando Carlo V il Saggio, succeduto a Giovanni II, parte con successo alla riconquista di buona parte dei territori francesi posseduti dall’Inghilterra.
Morto Edoardo III, nel 1377 sale al trono il piccolo Riccardo II, sotto la reggenza del fratello Giovanni di Gand. Nel 1381 l’Inghilterra è scossa dalle rivolte contadine ispirate dalle dilaganti dottrine del teologo John Wyclif , che gli varranno la condanna a morte, anche se postuma. Intanto la politica pacifista di Riccardo II, soprattutto nei confronti della Francia, lo pone in forte contrasto con i nobili, ma egli riesce a fare terra bruciata intorno ad essi e, nel 1389, concorda la pace con la Francia e prende in moglie, lui ventinovenne, la figlia di Carlo VI, Isabella, di appena sette anni.
Dieci anni dopo, però, i nobili riprendono vigore: dopo averlo arrestato, lo costringono ad abdicare e poi lo assassinano. I lord e i comuni chiamano al trono suo cugino Enrico, duca di Lancaster (Enrico IV) che, nel 1402, sconfigge i rivoltosi scozzesi. Anche la Francia attraversa, in questi anni, un periodo turbolento: nel 1380 c’è un cambio di guardia, dovuto alla morte di Carlo V e che determina l’ascesa al trono Carlo VI, anch’egli bambino come Riccardo II e quindi sottoposto ad una reggenza affidata ai duchi d’Angiò, di Berry, di Borgogna e d’Orléans.
Nel 1392, però, Carlo VI manifesta chiari segni di follia e lo zio Filippo di Borgogna, fratello del padre, assume la reggenza del regno, andando così a scontrarsi con le ambizioni del nipote Luigi di Valois, duca di Orléans, fratello del re. Da questo momento Carlo VI resterà sovrano soltanto di facciata, non essendo più in grado di governare. Filippo muore nel 1404, lasciando il ducato e la reggenza a suo figlio Giovanni senza Paura, ma lasciando soprattutto i germogli di un conflitto, quello fra il suo partito, detto dei Borgognoni ed il partito di Luigi d’Orleans e della regina, detto degli Armagnacchi, che lacererà il regno di Francia per circa trent’anni. Ad inasprirlo ulteriormente interviene l’assassinio di Luigi d’Orléans, nel 1407.
La Guerra dei Cent’anni e i decenni di tregua
Dopo qualche decennio di tregua, dunque, dovuta più che altro a problemi interni dei due Stati, con l’avvento al trono d’Inghilterra di Enrico V, figlio di Enrico IV, nel 1413 ripartono le ostilità: proprio in funzione della guerra civile in corso il nuovo sovrano ne approfitta e, alleatosi con il partito dei Borgognoni, col chiaro intento di invadere l’intera Francia sbarca le sue truppe in Normandia, riportando un’altra clamorosa vittoria sui francesi ad Azincourt, nel 1415.
Le ostilità proseguono con risultati positivi per gli inglesi fino a quando, cinque anni dopo, a Troyes, i due regni addivengono ad un accordo in base al quale Enrico V sposerà la figlia di Carlo VI, Caterina e, in virtù di tale matrimonio, alla morte del sovrano francese gli succederà al trono. Nel 1422, però, muoiono entrambi, ma l’accordo viene rispettato ed Enrico VI, figlio del re d’Inghilterra, ad appena un anno viene proclamato re d’Inghilterra e di Francia, dove assume il nome di Enrico II, lasciando a mani vuote il delfino Carlo VII, figlio di Carlo VI, che in totale dissenso si rifugia a Chinon.
Negli anni che seguono la guerra prosegue con la resistenza di buona parte dei francesi verso il nuovo ordine d’oltremanica. Nel 1429 fa la sua comparsa Giovanna d’Arco, una ragazza pia e devota che, assecondando voci e visioni sovrannaturali, giunge al cospetto di Carlo VII, a Chinon, per dichiarargli di avere ricevuto la missione divina di liberare la Francia dallo straniero e per chiedergli il necessario sostegno.
Carlo le accorda fiducia, le mette a disposizione delle truppe e Giovanna parte alla volta di Orléans liberandola dall’assedio degli inglesi ormai sul punto di entrare in città e consentendo l’avvio della riconquista della Francia. Nel successivo luglio, a Reims, Carlo è proclamato re di Francia col nome di Carlo VII. Due anni dopo Giovanna d’Arco viene incarcerata dai soldati del duca Filippo di Borgogna il quale la consegna, dietro pagamento, agli inglesi: processata, il 30 maggio 1431 viene condannata a morte quale eretica e sottoposta al supplizio. Alla luce dell’incoronazione di Carlo VII, Filippo opta per un cambio di fronte riavvicinandosi al nuovo re e, con il trattato di Arras del 1435, ottiene il riconoscimento da parte della Francia dei suoi possedimenti.
Negli anni fra il 1448 ed il 1453 Carlo VII avvia la campagna di riconquista dei territori francesi in mano inglese, impresa che gli riesce riducendo alla fine il dominio inglese al solo porto di Calais. Importante fu la Battaglia di Formigny, avvenuta il 15 aprile 1450.
A questo punto la Francia è finalmente ricompattata mentre l’Inghilterra è alle prese prima con la follia del suo sovrano Enrico VI, ereditata dalla madre e quindi da Carlo VI, e poi con la conseguente “guerra delle Due Rose”, esplosa fra i Lancaster e gli York. Un ultimo sprazzo del conflitto franco-inglese si ha con l’alleanza che il duca di Borgogna Carlo detto il “Temerario”, succeduto a Filippo, stipula nel 1467 con il re d’Inghilterra Edoardo IV in funzione antifrancese, ma sarà proprio Edoardo IV, nel 1473, a redigere, insieme al re di Francia Luigi XI, l’atto formale di definitiva cessazione della “Guerra dei Cent’anni”.