La ferocia, libro di Nicola Lagioia
non credo ci sia nulla che possa scrivere sul romanzo di nicolalagioia la ferocia, einaudi, 2014, vincitore del premio strega 2015 che non sia già stato scritto.
ci sono state mille mila recensioni, normale dato anche l’ambitissimo riconoscimento. alcune molto positive, alcune decisamente negative, che hanno cercato di esplorare questo libro ambientato in una Bari ben diversa da quella di carofiglio, a cui mi sono pure un po’ abituata.
nicola lagioia parte da una ragazza morta e dicono suicidio, esplora la famiglia, i lati oscuri di questa e di tutto il sistema della città che la circonda – e di cui è parte integrante; fa capire che le cose non sono proprio come sembrano a volte, e così via. a raccontare la trama sembra quasi uno di quei noir che mi piacciono tantassai, ma non è così, non è un noir, anche se di nero ha molto. il nero della notte in cui clara cammina, la cappa nera intorno alla sua famiglia, il nero che entra come il fumo nelle crepe di una città che io sono sicura, è bellissima.
questo libro mi è piaciuto tanto e mi è piaciuto poco. per i miei gusti, troppe parole. troppe nelle descrizioni e nel racconto. io avrei detto nico’, taglia, taglia tutto. ma credo che parte del libro sia anche questo. sì, mi sono un po’ noiata.
però quando non ci sono gli sproloqui – che è una parola che sembra offensiva ma mica intendo così – mi è piaciuto molto perché scava nel dolore e nel marcio delle cose. tutti hanno del marcio o del dolore ma nicola lagioia ci sa scavare bene e lo sa riportare a galla mostrandolo come una scoperta archeologica, con delicatezza. anche se ci accorgiamo che è tutto marcio.
la ferocia è attuale. non perché sia stato scritto l’altranno ma perché parla di cose che succedono, ovunque e non solo a bari, e che sono difficili da vedere, però esistono. parla non solo di “quelle cose che si sentono al tiggì” ma di tutto il backstage e di come spesso decisioni prese da qualcuno travolgano la famiglia e non solo.
ogni personaggio della famiglia che lagioia mette in scena vive un dolore diverso ma tutti han sorgente nel capofamiglia. ma come puoi per puro interesse trascinare in un pozzo persone che dovrebbero esserti care? i raggi che partono da lui – moglie e tre figli ormai adulti – sono binari a senso unico per farsi male e solo michele riesce a spezzare il suo a caro, carissimo prezzo.