Quadro con arciere (opera di Kandinsky)

Quadro con arciere” è un’opera del pittore russo Vasilij Kandinsky del 1909, conservato a New York presso il Museum of Modern Art. Si tratta di un olio su tela, di centimetri 177 x 147 ed è un’opera che segna un momento cruciale della crisi della rappresentazione che porterà l’artista ad abbandonare gli elementi figurativi a favore di una pittura di forme pure. Se non fosse per il titolo descrittivo, si farebbe fatica a comprenderne il contenuto.

Wassily Kandinsky: Quadro con arciere (1909, MoMA di New York)
Quadro con arciere (1909) – Opera di Kandinsky

L’arciere, rappresentato in basso a destra, seppure si stagli con prepotenza in mezzo alla foresta cromatica, si confonde con le macchie di colore che lo circondano. Le figure che emergono dall’oscurità del lato sinistro sono appena accennate e si riconoscono solo grazie al contorno nero che le fa risaltare in mezzo ai colori. Al centro della composizione ci sono delle architetture che ricordano gli edifici moscoviti.

Il pittore russo vorrebbe liberare la “vita autonoma” dei colori, ma ha ancora bisogno di un “ponte oggettuale”:

“L’oggetto non voleva scomparire completamente dai miei quadri – spiegava l’artista – poiché forma in sé e per sé un preciso suono spirituale, che può servire e serve come materiale in tutti i settori dell’arte. Detto in altri termini, non ero ancora maturo per sperimentare la forma puramente astratta senza un ponte oggettuale”.

In questo caso, il suo ponte oggettuale è rappresentato dall’arciere, che si gira indietro per scagliare una saetta, mentre il cavallo galoppa con impeto verso il centro della composizione.

A Kandinsky piaceva il tema del cavaliere a cavallo, che aveva raffigurato in passato, in opere celebri come “Il cavaliere azzurro” (1903). In questo caso il pittore intende evidenziare il cavaliere come simbolo di lotta contro la tradizione. L’arciere si volge indietro per combattere il passato, la tradizione, mentre il cavallo porta l’artista verso la modernità. I colori usati per dipingere la tela variano dal giallo al rosso all’arancione con qualche traccia di bianco, dal verde al blu e al nero.

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Serena Marotta

Serena Marotta è nata a Palermo il 25 marzo 1976. "Ciao, Ibtisam! Il caso Ilaria Alpi" è il suo primo libro. È giornalista pubblicista, laureata in Giornalismo. Ha collaborato con il Giornale di Sicilia e con La Repubblica, ha curato vari uffici stampa, tra cui quello di una casa editrice, di due associazioni, una di salute e l'altra di musica, scrive per diversi quotidiani online ed è direttore responsabile del giornale online radiooff.org. Appassionata di canto e di fotografia, è innamorata della sua città: Palermo.

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