Le isole d’Oro, analisi dell’opera di Henri-Edmond Cross
Il quadro che presentiamo in questo breve articolo è un’opera neoimpressionista realizzata fra il 1891 e il 1892 da Henri-Edmond Cross. In quegli anni l’artista si trovò a lavorare con originalità sui paesaggi del sud della Francia, luoghi che amava e in cui decise di trasferirsi. Il quadro si intitola “Le Isole d’Oro” ed è un olio su tela che misura 59 x 54 cm; fu acquistato dal critico d’arte Félix Fénéon che si innamorò del modo in cui il pittore riuscì a rappresentare la luce.
Le isole d’Oro: il quadro
Le isole, che sono riportate solo con brevi tratti del pennello, in realtà sono un pretesto dell’artista per poter rappresentare ciò che gli sta più a cuore: il colore.
E’ questo, infatti, il pregio di codesto interessante e solitario pittore: la sua ossessione per la luce che quasi viene assorbita dal colore impresso sulla tela.
Infatti, la sabbia, il mare e il cielo sono strisce quasi invisibili, come se l’abbagliante luce del Sole, che si riflette ovunque, non ci permettesse di vederle con chiarezza.
La tecnica, come si è detto, è quella neoimpressionista: una pennellata semicircolare a rappresentare le onde, accompagnata da colpi di pennello più brevi che rappresentano le striature dell’acqua.
La prospettiva viene creata, benché non sia così palese, con il pennello e l’utilizzo attento della dimensione delle pennellate: pallini più piccoli in alto e più grandi in basso.
Le isole d’Oro è un’opera coraggiosa per quei tempi, ai limiti dei canoni neoimpressionisti che cominciavano ad essere considerati e apprezzati proprio in quegli anni, prima che l’arte contemporanea esplodesse sconvolgendo tutto.