Che cos’è l’imprinting?
Con il termine imprinting viene indicato quel particolare tipo di apprendimento istintivo che avviene entro le 24-48 ore dopo la nascita, detto “periodo critico”.
Il termine deriva dall’inglese “imprint”, cioè “stampare, imprimere” ed è stato coniato da Konrad Lorenz, biologo austriaco, Premio Nobel per la medicina e la fisiologia nel 1973.

A partire dal 1937, Lorenz sviluppa questo concetto: definisce l’imprinting come
«la fissazione di un istinto innato su un determinato oggetto».

I suoi studi partono dall’osservazione di oche ed anatre che, appena dopo la nascita, seguono tendenzialmente il primo oggetto o persona in movimento che vedono, identificandolo come la propria madre.
Durante le sue osservazioni, Lorenz si accorge altresì di essere diventato madre adottiva per alcuni anatroccoli che si erano legati affettivamente a lui.
L’imprinting si manifesta sia negli uccelli che nei mammiferi, ed in modo minore, anche nell’uomo.
Approfondimento
Caratteristiche principali dell’imprinting
Periodo critico
Si verifica solo in una finestra temporale specifica, solitamente nelle prime ore o giorni dopo la nascita. Se questo periodo viene perso, l’imprinting non può più avvenire.
Rapidità
L’apprendimento avviene molto velocemente, spesso con una sola esposizione al stimolo.
Irreversibilità
Una volta formato, l’imprinting è generalmente permanente e difficile da modificare.
Tipi principali
Imprinting filiale
Il piccolo si attacca alla figura parentale (o a un sostituto).
Imprinting sessuale
Influenza la scelta del partner riproduttivo in età adulta.
I pulcini
L’esempio più noto è quello dei pulcini di oca che seguono il primo oggetto in movimento che vedono dopo la schiusa, normalmente la madre, ma nei famosi esperimenti di Lorenz seguivano lui stesso.
Questo meccanismo ha un valore evolutivo importante perché garantisce che i piccoli rimangano vicini ai genitori per ricevere protezione e cure, aumentando così le loro possibilità di sopravvivenza.
Che cos'è limprinting in pochi parole