I fratelli Coen, film celebri e biografie artistiche
Joel David Coen nasce il 29 novembre del 1954 ed Ethan Jesse Coen nasce il 21 settembre del 1957 da una famiglia di origine ebraica: loro padre è un economista dell’Università del Minnesota, mentre la madre insegna storia dell’arte alla St. Cloud State University.
Cresciuti in Minnesota a St. Louis Park, un sobborgo di Minneapolis, vivono sin da bambini la passione per il cinema: Joel risparmia denaro per comprare una videocamera Vivitar Super 8, e in seguito entrambi riproducono i film che vedono in televisione insieme con un vicino di casa.
Approfondimento
Formazione e studi
Dopo essersi laureati nel 1973 e nel 1976 alla St. Louis Park High School, i fratelli Coen frequentano il Bard College at Simon’s Rock nel Massachusetts, a Great Barrington. Joel, in seguito, prende parte ad alcuni corsi dell’Università di New York, dove realizza un filmato di trenta minuti, valido come tesi, intitolato “Soundings”; Ethan, invece, frequenta lezioni di filosofia all’Università di Princeton, realizzando una tesi su Wittgenstein.
Joel, dopo la laurea di New York, lavora come assistente di produzione per numerosi film industriali e video musicali: ha l’opportunità di sviluppare il proprio talento per il montaggio, e di conoscere Sam Raimi, in cerca di un assistente montatore per “The evil dead”.
L’esordio negli anni ’80
Nel 1984, i fratelli Coen scrivono e dirigono “Blood simple”, il loro primo film realizzato in coppia. Ambientata in Texas, la pellicola racconta la storia del proprietario di un bar che assolda un investigatore privato per uccidere sua moglie e il suo amante; il film contiene numerosi elementi che verranno sviluppati in futuro dai due cineasti: omaggi a diversi generi cinematografici (horror e noir), humor nero e mise en scene.
“Blood simple”, che vede nel cast Frances McDormand (futura protagonista di molti loro film e futura moglie di Joel), ottiene premi al Sundance Festival e all’Independent Spirit.
Nel 1985 esce, invece, “Crimewave”, scritto dai fratelli Coen insieme con Raimi. Al 1987 risale “Raising Arizona”, storia di una improbabile coppia, composta da Holly Hunter e Nicolas Cage, che non riesce ad avere un bambino. Gli anni Novanta si aprono con “Miller’s Crossing”, con John Turturro, Gabriel Byrne e Albert Finney, ispirato ai racconti “Red Harvest” e “The Glass Key” di Dashiell Hammett.
Gli anni ’90
Nel 1991 i fratelli Coen dirigono “Barton Fink”, pellicola ambientata nella Los Angeles degli anni Quaranta: il film si rivela un successo di critica, ottenendo candidature agli Oscar e ben tre premi al Festival del Cinema di Cannes, inclusa la Palma d’Oro.
Nel 1994 la coppia di cineasti torna a lavorare con Raimi, con il quale scrive “The hudsucker proxy”; decisamente più popolare è, due anni dopo, “Fargo”, thriller criminale ambientate nel Minnesota, con William H. Macy nei panni di un uomo con seri problemi finanziari che fa rapire la moglie per ottenere i soldi dell’assicurazione. Anche in questo caso, una pioggia di premi, incluso un Bafta e due Oscar: quello per la migliore attrice, a Frances McDormand, e quello per la migliore sceneggiatura originale.
Anche il film successivo dei fratelli Coen, “Il grande Lebowski”, conquista i favori del pubblico e della critica, al punto da essere considerato un cult ancora oggi: esce nei cinema nel 1998, e annovera nel cast Jeff Bridges, John Goodman e Steve Buscemi.
Gli anni 2000
I fratelli Coen inaugurano il Duemila con “Fratello, dove sei?”, storia ispirata all’”Odissea” di Omero ma ambientata nel Mississippi degli anni Trenta, che mette in risalto le doti comiche di George Clooney. L’anno seguente, esce il thriller noir “L’uomo che non c’era”, ambientato nella California degli anni Quaranta: anche in questo caso, caratteristica distintiva è lo humor nero.
I Coen tornano a lavorare con Clooney nel 2003, quando dirigono “Prima ti sposo, poi ti rovino” (Intolerable cruelty), con Catherine Zeta-Jones, ispirato alle commedie romantiche degli anni Quaranta. Il film divide la critica, tra chi applaude agli elementi comici e chi invece si mostra decisamente perplesso. Ancora più tiepide sono le reazioni per “Ladykillers”, con Tom Hanks, uscito nel 2004.
I Coen, comunque, si rifaranno nel 2007 con “Non è un paese per vecchi” (No country for old men), basato sul racconto omonimo pubblicato nel 2005 da Cormac McCarthy, che mette in scena un veterano del Vietnam, Josh Brolin, che si imbatte in due milioni di dollari derivanti dal commercio di droga.
Complice il cast di alto lignaggio (Javier Bardem e Tommy Lee Jones sono gli altri protagonisti), il film ottiene universale apprezzamento dalla critica, vincendo ben quattro Oscar (tra cui quello per la migliore regia) su un totale di cinque nomination.
Nel gennaio del 2008 Ethan Coen debutta a teatro con la commedia “Almost an evening”, in scena all’Atlantic Theater Company; a settembre dello stesso anno, torna al cinema, naturalmente in coppia con il fratello, con la commedia “Burn after reading”, con George Clooney e Brad Pitt.
Dopo aver girato anche uno spot pubblicitario, intitolato “Air Freshener”, per Reality Coalition, i Coen nel 2009 tornano sugli schermi con “A serious man”.
Gli anni 2010
Nel 2010 è la volta de “Il Grinta” (True grit), ispirato al racconto di Charles Portis, e girato tra il Nuovo Messico e il Texas con Matt Damon, Jeff Bridges e Hailee Steinfeld.
Mentre la commedia di un atto “Talking cure”, scritta da Ethan, viene prodotta a Broadway all’inizio dell’anno successivo.
Nel 2013 i fratelli Coen tornano al Festival di Cannes con “Inside Llewyn Davis”, film ispirato alla vita del cantante folk Dave Van Ronk.
Due anni più tardi, nel 2015, riprendendo un loro vecchio progetto, realizzano un altro dei loro film in stile demenziale dal titolo “Ave, Cesare!“.