DynaTAC 8000X Motorola, il primo telefono cellulare

Il telefono cellulare fa la sua comparsa verso la metà degli anni ’80. In quegli anni le tecnologie permettono alle aziende di sperimentare prototipi che hanno un peso e una dimensione accettabili. Possono dunque essere lanciati sul mercato. Il primo ad essere prodotto è il DynaTAC 8000X. L’azienda Motorola lo mette in commercio a partire dal 13 marzo 1984 ad un prezzo non proprio concorrenziale: 3.900 $ (dollari). D’altra parte non c’erano altri concorrenti.

DynaTAC 8000X Motorola

DynaTAC 8000X Motorola: caratteristiche

Il DynaTAC 8000X pesava 900 grammi e aveva una dimensione tale da non poter essere considerato un cellulare tascabile.

Era infatti un bel mattoncino con uno spessore di 25 centimetri. Seguiva alcune indicazioni provenienti da progetti militari e aveva dietro alla tastiera con display LED rossi, un’imponente batteria che consentiva un’autonomia di un’ora, ma richiedeva di essere caricata in dieci ore.

Eppure l’attenzione che attirò su di sé fu tale da proiettarlo in cima alle classifiche delle vendite.

Alcune curiosità

  • Il peso del prototipo che risale al 1973 era di circa 1,5 Kg.
  • Poteva memorizzare 30 numeri di telefono.
  • Furono venduti in tutto 300.000 esemplari
Una pubblicità dell'epoca che annunciava il lancio del primo telefono cellulare portatile al mondo
Una pubblicità dell’epoca che annunciava il lancio del primo telefono cellulare portatile al mondo

La concorrenza

Nel 1987 la finlandese Nokia presentò al mercato il suo Cityman, simile nelle forme al DynaTAC 8000X, il quale riuscì comunque ad imporsi ai consumatori. Da quel momento le due aziende cominciarono a rispondersi a colpi di innovativi cellulari. Negli anni seguenti queste videro altri competitor presentarsi sul mercato e utilizzare il progresso delle tecnologie per confezionare nuovi prodotti.

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Ad esempio, la miniaturizzazione delle batterie, lo sviluppo di interfacce più semplici, la riduzione dei componenti – in modo tale che il cellulare si potesse mettere in borsa o addirittura in tasca – lo hanno trasformato in uno status symbol ma anche in un oggetto legato quotidianamente alla persona.

Lo sviluppo della tecnologia mobile, i riflessi sulle abitudini e sulla privacy

Appendice del nostro modo di vivere, il telefono cellulare – oggi smartphone – ci accompagna ovunque legandoci a sé, ma senza essere un eccessivo peso. Grazie a questa formula che prevede comodità, connessione ovunque e il fatto di essere raggiungibili praticamente sempre, il cellulare ci ha schiavizzati ad una vita senza privacy, dove la mancanza di contenuti sociali e culturali vengono riempiti dall’ossessione di comunicar qualsiasi cosa.

Infatti, il cellulare è passato da connessione telefonica a gioco, distrazione, condivisione di contenuti video e foto e oggetto in cui si possono vedere le informazioni video ed anche i film. Proprio grazie a questa velocità di fruizione è diventato anche un connettore di informazioni di tutti i tipi, a volte superficiali, altre volte non vere, in un contesto virtuale in cui è sempre più difficile raccogliere informazioni verificate.

D’altra parte, ha permesso anche di raccogliere velocemente le informazioni e di condividerle senza che sia possibile smentire o cancellarle in tempo: questo da una parte aiuta il controllo, nel bene e nel male, di ciò che avviene nel mondo e dall’altra parte distrugge per sempre la privacy.

Ci sono centinaia di telefonini, migliaia di suonerie, e niente da dirsi.

ALDO BUSI. Tratta da: Frasi sui telefoni

Storia del DynaTAC 8000X Motorola: commento video

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Fulvio Caporale

Fulvio Caporale è nato a Padova e vive a Milano. Laureato in Scienze Politiche svolge la professione di consulente editoriale e pubblicitario. Collabora con case editrici e giornali cartacei e online occupandosi di libri, arte ed eventi culturali. Ha tradotto testi letterari e tecnici dallo spagnolo, dal portoghese, dall'inglese e dal catalano.

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