Differenza tra ricevuta fiscale e fattura
Anche sul fronte economico esistono svariate differenze nei vocaboli, per esempio quella tra ricevuta fiscale e fattura. La ricevuta fiscale è un documento che viene emesso in sostituzione dello scontrino fiscale ed in occasione di prestazione di servizi nei confronti di soggetti privati. È necessario che il commerciante la emetta ed ha valore pari ad una semplice dichiarazione, senza l’applicazione di alcuna tassa.
Si utilizza principalmente, e comunque, soprattutto quando il valore della somma è abbastanza elevato. È obbligatorio emettere la ricevuta fiscale quando richiesta da colui che effettua il versamento, poiché è un suo diritto. Inoltre, in casi particolari, quando si è impossibilitati ad utilizzare un registratore di cassa (apparecchio che emette gli scontrini), come ad esempio può accadere nelle fiere o nei mercati di ambulanti, è necessario emettere dopo ogni vendita la ricevuta fiscale.
La fattura invece è un documento fiscale che si emette a carico di soggetti che possiedono una Partita Iva, quando vendono un bene o prestano un servizio, a seconda dell’attività svolta. In alcuni casi (e solitamente su richiesta) per soggetti privati, si emette citando il solo codice fiscale, sia per l’erogazione di servizi che per la fornitura di beni.
Il venditore è esonerato dall’obbligo di emettere la fattura in alcune circostanze, per esempio: somministrazione al pubblico di alimenti e bevande, autotrasporti di persone, transito sulle autostrade, coloro che prestano servizi in forma ambulante o nell’abitazione dei clienti e agricoltori per beni di propria produzione. La fattura è caratterizzata da dati molto dettagliati; in particolare si evidenzia la distinzione tra totale netto senza Iva (imposta di Stato) e il totale lordo (totale netto + Iva). Le fatture devono essere registrate con cadenza mensile o trimestrale, a seconda della contabilità dei soggetti interessati, sia da parte di chi li riceve che da chi le emette.