“Libri che mi hanno rovinato la vita – e altri amori malinconici”: libro di Daria Bignardi
E’ vero, i libri possono cambiarci la vita. Ma non è detto che lo facciano per forza “in bene”. Ne è convinta Daria Bignardi, giornalista, personaggio televisivo e scrittrice, che ha pubblicato un libro (uscito proprio ieri in libreria) che parla proprio di questo argomento. Ma non solo.
“Libri che mi hanno rovinato la vita – e altri amori malinconici” (Einaudi) è un libro avventuroso, nel vero senso della parola: ogni pagina si apre infatti con una terra sconosciuta.
Di solito si dice che i libri salvano la vita, ma Daria Bignardi nel suo libro ne cita almeno tre che invece le hanno fatto male quando era ragazza.
In un’intervista rilasciata a “Vanity Fair” ha detto: “La foresta della notte” di Djuna Barnes, “Il demone meschino” di Fedor Sologub e “Così parlò Zarathustra” di Nietzsche. Questi libri mi hanno fatto così male che uno di questi, il Demone meschino, non riesco neppure ad aprirlo. Quando lo feci la prima volta, a 13 anni, mi fece vedere che cos’era il male. Il mondo, capii allora, non era quello delle Giovani Marmotte e di Topolino, nei libri c’era la vita vera, dolore compreso”.
La Bignardi, che ha esordito come scrittrice nel 2009 con “Non vi lascerò orfani” (Mondadori), ha raccontato: “Ho cominciato a rimettere insieme i pezzi di me quando ho iniziato a scrivere libri, attingendo al mio mondo segreto e un po’ buio. Che non potevo certo mostrare conducendo un programma in prima serata. Anni fa di certe cose non avrei nemmeno saputo parlare. Cominciando a scrivere libri sono tornata me stessa, dopo che, del tutto incidentalmente, sono stata un personaggio pubblico, dovendo anche fingere un po’ una parte che non ero”.