Cristo in pietà sorretto da tre angeli. Analisi dell’opera di Antonello da Messina
“Cristo in pietà sorretto da tre angeli” è un celebre quadro realizzato da Antonello da Messina nel periodo 1474-1476. Si tratta di una tavola dipinta ad olio. Evidenti sono le influenze di Giovani Bellini nella realizzazione dell’opera.
Purtroppo il dipinto è giunto a noi molto danneggiato a causa dell’uso spropositato di solventi molto aggressivi; anche i restauri successivi non sono stati in grado di migliorare l’opera. Tuttavia le parti meglio conservate del Cristo in pietà sorretto da tre angeli mostrano perfettamente l’alta qualità artistica di Antonello e la sua attenzione per la prospettiva.
Approfondimento
Cristo in pietà sorretto da tre angeli: descrizione dell’opera
Partendo dalla parte bassa del quadro possiamo osservare come le gambe siano poste oltre il sarcofago per dare prospettiva alla scena; i diversi punti di fuga sono posti in diagonale per rendere più ampio il disegno.
Antonello da Messina del resto, come Giovanni Bellini, usava spesso accorgimenti illusionistici che gli permettevano di ampliare la prospettiva e di sperimentare nuove soluzioni prospettiche e di profondità.
I dettagli del dipinto sono incredibilmente raffinati; sono un esempio le pieghe del telo posto fra le gambe di Gesù. Stupende le braccia che ricadono sostenute dagli angeli.
Si possono solo in parte intuire le scelte delle luci e delle ombre che servivano per accentuare la prospettiva.
Particolari anche le ali degli angeli i cui i volti sono stati ricostruiti nei restauri successivi e qui appaiono solo in parte visibili.
La mano sinistra, illuminata e sorretta da uno degli angeli, accompagna la visione dello spettatore verso il paesaggio, in fondo, sullo sfondo del dipinto, il quale rappresenta uno scorcio di Messina. E a questo proposito si può vedere in modo distinto la chiesa di San Francesco.
La tavola è attualmente ospitata presso il Museo Correr, a Venezia. Questo soggetto, la Pietà, forse fu già trattato da Antonello in epoca giovanile ma si sono perse le sue tracce e non abbiamo più alcuna testimonianza di quel lavoro che probabilmente avrebbe dovuto essere inserito nel polittico di San Gregorio (datato 1473, conservato presso il Museo regionale di Messina).
Analisi dell’opera e commento video
Interpretazione e commento all’opera
Il dipinto è a parer mio meravigliosamente realizzato, malgrado le parti rovinate. Commovente è il corpo del Cristo sostenuto dagli angeli che sono in procinto di volare con lui in cielo.
Vi è pietà per il suo corpo, morto e ferito. Possiamo vedere la ferita sul costato, a destra: è un elemento che rende ancora più emozionante la visione della scena.
La prospettiva accentua il movimento e la dinamicità dell’immagine il cui sfondo, aperto su un cielo azzurro, malgrado la scena drammatica, richiama speranza e serenità.