Ritratto d’uomo – Il condottiero: analisi dell’opera di Antonello da Messina

Nel 1475 Antonello da Messina realizza questo “Ritratto d’uomo”. La caratterizzazione del soggetto, la cicatrice sul labbro superiore e alcune speculazioni sulla sua identità gli hanno attribuito il nomignolo de “Il Condottiero”. Il titolo dell’opera si trova spesso indicato come “Ritratto d’uomo – Il condottiero“. E’ un olio su tavola che misura 36,5 x 30 cm. In questo breve articolo racontiamo la storia del dipinto, approfondendo l’analisi dell’opera. In fondo trovate anche un commento video.

Ritratto d'uomo (Il Condottiero), quadro di Antonello da Messina
Ritratto d’uomo (Il Condottiero), quadro di Antonello da Messina

Nella parte inferiore del dipinto c’è una balaustra su cui è affisso un cartiglio con questa iscrizione latina: 1475 / Antonellus messaneus me pinxit.

Dal 1865 il dipinto è conservato ed esposto presso il Louvre di Parigi.  

Ritratto d’uomo – Il condottiero: descrizione

La forte caratterizzazione del personaggio porta a pensare ad un uomo forte, impavido, determinato.

L’uso del nero

In questo dipinto domina il colore nero. Nero è il vestito del soggetto, nero il suo copricapo, neri i capelli e nero è lo sfondo del dipinto.

Quest’ultimo dettaglio, lo sfondo, non è un’eccezione ma una consuetudine di Antonello: l’autore utilizza come sfondo proprio il colore nero per dare forza al personaggio e creare la giusta prospettiva.

La luce

La luce, magistralmente utilizzata dal maestro messinese, permette una visione chiara e potente degli zigomi, della mascella, della muscolatura del volto e del labbro prominente del condottiero.

I tratti psicologici del soggetto

La fisiognomica, così dettagliata e impietosa, ricorda i dipinti dei pittori fiamminghi a cui Antonello si ispira raggiungendo vertici straordinari. Ma proprio attraverso un’indagine fisiognomica attenta e versatile, il pittore messinese riesce a mostrare l’indole e i tratti psicologici del personaggio.

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In questo Antonello è un innovatore e riesce in questo caso a farci dialogare attraverso lo sguardo con Il Condottiero. Emerge così dalla tela un uomo completo, con uno sguardo sicuro, determinato, altero che mostra forza e coraggio.

La sua dimensione psicologica non è accompagnata da una storia o da un titolo che ne rafforzi la presenza, ma solo dalla sua immagine indomita.

Chi è il condottiero?

Per questi ultimi motivi descritti, una possibile identificazione del soggetto ritratto è quella con il duca di Bari, Sforza Maria Sforza (figlio del duca di Milano Francesco Sforza); questi aveva soggiornato a Venezia, dove probabilmente aveva incontrato Antonello.

Quando il duca andò a trovare il fratello, Galeazzo Maria Sforza, probabilmente gli fece vedere un dipinto di Antonello; di fatto il duca di Milano, dopo poco, fece cercare Antonello da Messina dal suo procuratore veneziano allo scopo di offrirgli un lavoro.

Al di là di ciò, il ritratto rimane un impareggiabile capolavoro in cui Antonello coniuga la cultura fiamminga con la plasticità e la prospettiva italiana.

I ritratti d’uomo di Antonello da Messina

Dello stesso autore esiste una serie di “ritratti d’uomo”. Tra quelli trattati in questo sito vi sono i seguenti:

Ritratto d’uomo – Il condottiero: analisi dell’opera (video)

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Fulvio Caporale

Fulvio Caporale è nato a Padova e vive a Milano. Laureato in Scienze Politiche svolge la professione di consulente editoriale e pubblicitario. Collabora con case editrici e giornali cartacei e online occupandosi di libri, arte ed eventi culturali. Ha tradotto testi letterari e tecnici dallo spagnolo, dal portoghese, dall'inglese e dal catalano.

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