Checco Zalone, risate e polemiche sul palco dell’Ariston: il punto di vista di Luxuria
Quando sul palco arriva un tornado come Checco Zalone, è chiaro che ci si deve aspettare uno strascico di divertimento, ma anche di polemiche. Il regista e attore pugliese, indiscusso protagonista della seconda serata del Festival di Sanremo, ha presentato sul palco tre sketch diversi. Ina gag in particolare ha inscenato una colorita favoletta ambientata in un piccolo paese della Calabria.
Il protagonista della storia raccontata da Zalone è Oreste, prostituta originaria del Brasile diventata donna grazie all’intervento della fata Florenza. Oreste partecipa al ballo di corte, e qui il principe di innamora di lei a prima vista. Il re, irriducibile omofobo, le impedirà di frequentarlo. Salvo scoprire che, pure lui, è un cliente affezionato di Oreste.
La parodia della fiaba di Cenerentola in chiave LGBTQ non è piaciuta a molti. In tanti l’hanno trovata di pessimo gusto e poco divertente.
Luxuria, in particolare, ha scritto sui social: “Non capisco perché si debba parlare di trans abbinandole alla prostituzione! Va benissimo la critica all’ipocrisia dei falsi moralisti ma si può fare di meglio evitando le solite battute sugli attributi sessuali (rima con “azzo”) e il numero di scarpe (48). Meglio ridere che deridere“.
Un modo per criticare gli stereotipi e i falsi moralismi che imperano sovrani? Anche. Ma forse a voler strafare si pecca di presunzione e anche di arroganza. Peccato, Checco poteva far ridere senza volere di più.